Il presidente del Partito Democratico ed eurodeputato Stefano Bonaccini ha espresso preoccupazione per la situazione del governo di Giorgia Meloni, affermando che il clima interno si è deteriorato e che la destra si limita a galleggiare. In un’intervista a La Stampa, Bonaccini ha evidenziato che l’attuale governo potrà continuare “finché gli italiani non vedranno pronta un’alternativa”, suggerendo che il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per costruire questa alternativa. Sottolinea l’importanza di non lasciare spazio a egoismi di parte e di presentarsi uniti e certi come opposizione.
Bonaccini ha anche menzionato la possibilità di una nuova componente centrista nella futura coalizione, affermando che è necessario unire le forze senza rinunciare a una visione riformista da parte del PD, né perseguire l’autosufficienza, sia a sinistra che al centro. La sua collaborazione con Elly Schlein si basa sull’unità interna e sul pluralismo, mirando ad allargare sia il partito che la coalizione.
Circa la legge di bilancio, Bonaccini ha espresso un giudizio negativo, definendola “pessima” e priva di iniziative per la crescita. A suo avviso, il governo non riesce a fronteggiare la crisi che minaccia il Paese e propone solo piccole misure di sostegno. Critica le promesse fatte di un futuro roseo, che ora si scontrano con i tagli ai servizi.
In merito ai centri per migranti previsti in Albania, Bonaccini ha osservato che il governo è compatto su questa decisione, ma la considera un’“arma di distrazione di massa”. Infatti, egli sostiene che il governo si concentra su questi centri per evitare di affrontare problematiche più urgenti come salari, pensioni e sanità. In generale, mette in evidenza come ogni partito del governo sembri più interessato a perseguire il proprio tornaconto piuttosto che perseguire un successo collettivo, evidenziando ulteriormente il deterioramento della coesione e dell’efficacia del governo attuale.