Brutte notizie per molti italiani: con l’arrivo del 2015 si rischiano multe salate se non si rispetta la nuova legge. L’Italia è un Paese ambito dai turisti grazie alla sua storia, cultura e paesaggi mozzafiato, il che ha portato alla nascita di numerose attività di business, come alberghi e ristoranti. Negli ultimi anni, è emersa una tendenza forte, proveniente dall’estero, di trasformare seconde case in strutture ricettive, come B&B, offrendo una alternativa agli hotel classici. Una pratica che ha preso piede è l’affittacamere, ritenuta potenzialmente meno impegnativa.
Tuttavia, le nuove regole potrebbero complicare la situazione. Dal 2 gennaio 2025, è stato reso obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per chi affitta case a breve termine o gestisce strutture turistiche. Questo codice è necessario per i proprietari di hotel e anche per chi gestisce affitti brevi o case vacanza. La regolarizzazione tramite il CIN è fondamentale per contrastare il lavoro sommerso e l’evasione fiscale, poiché finora molte persone hanno affittato in modo non conforme alle normative fiscali.
Il CIN deve essere esposto all’esterno degli edifici e deve apparire negli annunci pubblicitari su piattaforme come Airbnb e social media. La legge mira anche a garantire maggiore trasparenza per i consumatori e facilitare i controlli nel settore turistico.
Se non si rispetta la nuova normativa, ci sono sanzioni monetarie significative: da 800 a 8.000 euro per chi non richiede il CIN, e da 500 a 5.000 euro per chi non lo espone o non lo include negli annunci pubblicitari. Gli annunci privi di CIN potrebbero anche essere rimossi dalle piattaforme. Inoltre, a partire dal 2025, il CIN dovrà essere riportato anche nella dichiarazione dei redditi, come stabilito dalla legge di bilancio 2025.
Pertanto, è cruciale che i proprietari o gestori di strutture turistiche verifichino di avere il CIN e di rispettare tutti gli obblighi legali per evitare problemi finanziari e legali in futuro.