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giovedì, 9 Gennaio, 2025
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La psicosi adolescenziale: è nel DNA?

Secondo Carrie E. Bearden, professoressa di psichiatria all’UCLA, la psicosi adolescenziale potrebbe avere radici genetiche. Durante un’intervista con Genomic Press Report, ha condiviso le sue intuizioni sulla neurobiologia del rischio di psicosi nei giovani, basate su studi genetici. La ricerca, pubblicata su Genomic Psychiatry, si è concentrata su coorti di popolazione ad alto rischio e ha esaminato condizioni genetiche potenzialmente predisponenti per lo sviluppo di patologie psichiatriche. L’obiettivo era identificare segnali di allerta precoce per sviluppare interventi mirati prima che si manifestassero sintomi gravi.

Questa ricerca si inserisce nel contesto della medicina personalizzata, che considera fenotipi cellulari e molecolari in soggetti con varianti genetiche e caratteristiche neurocomportamentali specifiche. Inoltre, è stato analizzato il sonno, fattore spesso trascurato ma cruciale per il benessere dell’organismo, specialmente negli adolescenti. A questo proposito, i ricercatori hanno utilizzato tecnologie indossabili per studiare i modelli di sonno, evidenziando la sua rilevanza come potenziale bersaglio terapeutico modificabile.

Bearden ha sottolineato come fattori sociali come l’accesso all’assistenza sanitaria e le influenze culturali possano avere un impatto significativo sui risultati dei trattamenti. La ricerca mira a fornire nuove conoscenze sui processi di sviluppo cerebrale e sul potenziale impatto di tali riconoscimenti sulla salute mentale degli adolescenti. Tali scoperte potrebbero rivoluzionare l’approccio attuale alla psicosi adolescenziale, permettendo strategie preventive più efficaci e tempestive.

La rilevanza della ricerca è accentuata dalla necessità di comprendere meglio le fasi critiche della vita in cui si può manifestare la psicosi, in particolare durante l’adolescenza. Attraverso l’analisi di questi fattori biologici e ambientali, i ricercatori sperano di delineare nuovi percorsi per la diagnosi precoce e il trattamento della psicosi, contribuendo così a prevenire il deterioramento della salute mentale nei giovani. La sinergia tra genetica e fattori sociali rappresenta un aspetto cruciale nella comprensione e gestione della psicosi in età adolescenziale, evidenziando la necessità di interventi tempestivi e personalizzati.

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