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venerdì, 10 Gennaio, 2025
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Magistratura: il CSM boccia la separazione delle carriere

Il Consiglio superiore della magistratura ha bocciato il disegno di legge Nordio, che prevede la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, dando luogo a un doppio Csm e a un’Alta Corte disciplinare. Il plenum ha approvato, con 24 voti favorevoli e 4 contrari, un parere critico sul disegno di legge attualmente in discussione alla Camera, con un’a astensione registrata. Contro la riforma si sono espressi i consiglieri togati, tranne l’indipendente Andrea Mirenda, mentre i laici di centrodestra hanno sostenuto la proposta. Il parere del Csm verrà inviato al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Nel parere, si sottolinea che la separazione delle carriere non è una necessità costituzionale e potrebbe suggerire l’idea che la magistratura giudicante manchi di terzietà e imparzialità. Tuttavia, si osserva che oltre il 40% delle decisioni giudiziarie non conferma le ipotesi della pubblica accusa. Viene inoltre chiesto di chiarire in quale misura il passaggio tra le funzioni possa compromettere il principio di parità delle armi, evidenziando che i passaggi tra funzioni sono inferiori all’1% dell’organico in servizio.

Il parere mette in discussione anche l’indipendenza della magistratura rispetto agli altri poteri dello Stato, affermando che la semplice affermazione della sua appartenenza all’ordine giudiziario non garantisce l’autonomia necessaria. Il rischio di un indebolimento dell’indipendenza del pubblico ministero rispetto agli altri poteri, dentro una dinamica ordinamentale, è segnalato come una preoccupazione significativa.

Le critiche al doppio Csm e al metodo del sorteggio vengono evidenziate, interrogandosi se creare organi di governo autonomo distinti possa influenzare negativamente le loro attribuzioni e il buon funzionamento del sistema giustizia. Infine, la proposta di istituire l’Alta Corte disciplinare è criticata, poiché sottrarre la giurisdizione disciplinare al Csm significa amputare una funzione fondamentale dell’autogoverno, riducendo il suo peso costituzionale. Dunque, il parere del Csm appare come un rifiuto netto alle modifiche proposte da Nordio, sostenendo l’importanza della struttura attuale e della sua autonomia.

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