Oggi segna il primo sciopero dei trasporti e della scuola del 2025, dopo un 2024 contrassegnato da 622 proteste. Diverse mobilitazioni si sovrapporranno, causando disagi a chi deve spostarsi in Italia. I lavoratori del settore aereo, del trasporto pubblico locale, delle ferrovie e della scuola incroceranno le braccia, dando inizio a un mese di astensioni per rinnovi contrattuali e migliori condizioni lavorative.
Il trasporto ferroviario è particolarmente colpito, poiché i lavoratori di Rfi si fermeranno fino alle 20:59 di oggi. I “servizi minimi di trasporto” saranno garantiti, e i treni in viaggio al momento dell’inizio dello sciopero arriveranno a destinazione se questo è possibile entro un’ora. Il trasporto pubblico locale subirà uno sciopero nazionale di 4 ore, con orari variabili. A Roma, per esempio, metro e bus saranno a rischio dalle 8:30 alle 12:30. A Milano, il servizio sarà compromesso dalle 8:45 alle 12:45, mentre a Napoli lo sciopero riguarderà le linee circumvesuviane dalle 19:32 alle 23:32. Inoltre, possibili disservizi potrebbero verificarsi in aeroporti e stazioni ferroviarie, con il personale di diverse aziende, tra cui Sea e Airport Handling, che parteciperà a uno sciopero di 24 ore.
Anche il personale scolastico parteciperà alla protesta, con il sindacato Csle che ha proclamato uno sciopero coinvolgente tutti i lavoratori, sia a tempo determinato che indeterminato. Le rivendicazioni includono un aumento salariale, l’abolizione di obblighi non retribuiti e il rispetto delle normative riguardanti il personale scolastico.
La Confail-Faisa ha indetto un altro sciopero di 4 ore per denunciare la “grave situazione economica e contrattuale” dei lavoratori del trasporto pubblico, evidenziando stipendi inadeguati e contratti collettivi insufficienti. Già da ieri sera, i lavoratori del Cub trasporti si sono fermati per 24 ore.
Gennaio si preannuncia come un mese ricco di conflittualità, con oltre 50 scioperi già registrati. Tra le questioni irrisolte coinvolgenti circa 6 milioni di lavoratori ci sono anche le trattative interrotte nel settore metalmeccanico. Infine, è in programma uno sciopero nel settore aerospaziale e della difesa, in risposta alla rottura delle trattative per il rinnovo contrattuale, con un raduno di protesta previsto entro il 15 gennaio 2025.