La Corte suprema di New York ha respinto la richiesta di Donald Trump di sospendere la sua condanna per accusazioni legate al pagamento di denaro a una pornostar. Ora, Trump si affida alla Corte suprema degli Stati Uniti, dove i suoi avvocati hanno presentato una richiesta d’emergenza per fermare il processo penale a Manhattan, programmato per venerdì alle 9:30. I procuratori di Manhattan si sono opposti a questa richiesta, sostenendo che non esiste una base legale per interrompere il processo in corso prima di una sentenza definitiva.
La condanna avverrà dieci giorni prima che Trump presti giuramento per il suo secondo mandato da presidente. Un eventuale rinvio significherebbe che non verrà condannato prima della sua inaugurazione del 20 gennaio. La Corte Suprema potrebbe decidere di sospendere la condanna, dandole più tempo per considerare la questione, oppure potrebbe accettare o rifiutare formalmente la richiesta di Trump. Tuttavia, i giudici potrebbero anche decidere di non prendere alcuna misura prima della condanna.
Il giudice di primo grado, Juan Merchan, ha dichiarato la scorsa settimana di essere incline a non condannare Trump alla prigione e di concedergli la scarcerazione incondizionata, il che comporterebbe un giudizio di colpevolezza senza custodia, multa o libertà vigilata. Trump ha presentato un deposito alla Corte Suprema chiedendo di interrompere le procedure mentre cerca un appello riguardo a questioni di immunità presidenziale.
Trump è stato riconosciuto colpevole di 34 capi d’imputazione per falsificazione di documenti aziendali legati a un pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, avvenuto prima delle elezioni del 2016. Questo pagamento era studiato per favorire le possibilità di Trump durante la campagna. Si tratta del primo ex presidente degli Stati Uniti a essere perseguito penalmente e condannato per un crimine, mentre Trump continua a negare qualsiasi illecito.
I suoi legali affermano che i procuratori hanno usato in modo improprio prove relative agli atti ufficiali di Trump e sostengono che, essendo presidente eletto, egli sia immune da procedimenti giudiziari nel periodo tra la vittoria elettorale e l’inaugurazione. Tuttavia, questa argomentazione è stata già respinta in precedenza dal giudice Merchan.