I mercati finanziari hanno mostrato segnali di debolezza con l’inizio del nuovo anno, influenzati dalle attese su una pausa nei tagli dei tassi da parte della Fed e dall’incertezza relativa all’amministrazione di Donald Trump, che si insedierà tra meno di dieci giorni. Le tensioni aumentano e i rendimenti obbligazionari crescono, incidendo negativamente sulle borse. Oggi i mercati asiatici mostrano cali e Wall Street riapre con future negativi, in attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense. I timori per una possibile conflittualità tra Trump e il presidente della Fed, Jerome Powell, persistono; Powell punta a un approccio cauto nel taglio dei tassi, evidenziando la buona salute dell’economia e la necessità di tenere sotto controllo l’inflazione.
Il mercato del lavoro è previsto rallentare, con stime che indicano 160.000 nuove assunzioni, un calo rispetto ai 227.000 di novembre. Questo scenario dovrebbe rassicurare la Fed sulla necessità di agire rapidamente. La prossima settimana inizierà anche la stagione dei bilanci, con importanti banche che agiranno da indicatori per la solidità degli utili nel contesto economico attuale.
In Asia, il mercato continua a soffrire alla luce dell’innalzamento dei rendimenti e della forza del dollaro, che sta erodendo l’attrattività delle azioni. L’indice Msci dei mercati emergenti è entrato in correzione, registrando un calo superiore al 10%. Shanghai e Hong Kong mostrano segni di debolezza dopo i dati sull’inflazione in Cina, mentre i rendimenti dei titoli di Stato cinesi aumentano a causa di una sospensione degli acquisti da parte della Banca Centrale.
Xi Jinping ha inviato un alto rappresentante all’inaugurazione di Trump, tentativo di migliorare i rapporti bilaterali in vista di possibili tensioni commerciali. Sul fronte energetico, i prezzi del petrolio aumentano, supportati da una domanda crescente per il riscaldamento.
In Europa, i future sull’EuroStoxx 50 rimangono stabili dopo una chiusura in rialzo, con la BCE che potrebbe prevedere tagli ai tassi. La sterlina ha raggiunto minimi storici, messa sotto pressione da vendite di titoli di stato. Infine, Elon Musk avrebbe proposto strategie per rimuovere Sir Keir Starmer dalla carica di primo ministro del Regno Unito, tentando di destabilizzare il governo laburista. Musk ha anche accusato Starmer di non aver affrontato adeguatamente i problemi di sfruttamento sessuale nel paese.
