Nel nostro DNA si trovano segreti e opportunità per sviluppare terapie di precisione contro il tumore. Uno studio pubblicato su Precision Oncology ha analizzato un gruppo di 35 donne con tumore dell’endometrio avanzato trattate al Policlinico Gemelli, identificando oltre 160 neo-antigeni tumorali che potrebbero essere bersagli per un vaccino sperimentale, il NOUS-209, già studiato per il tumore del colon retto e dello stomaco. La ricerca, condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, suggerisce che questo vaccino possa essere efficace anche contro il tumore dell’endometrio, aumentando le sue applicazioni.
Il vaccino NOUS-209, come spiegato dalla dottoressa Elisa De Paolis, è attualmente oggetto di studi di fase I e II nel tumore gastrico e colorettale, ma non per quello dell’endometrio. I pazienti studiati presentano un difetto molecolare di mismatch repair (MMRd). L’obiettivo della ricerca è stato di dimostrare il potenziale uso del vaccino anche per il tumore dell’endometrio, selezionando pazienti con il medesimo difetto molecolare e analizzando il loro genoma tumorale per identificare neo-antigeni che potrebbero essere attaccati dal vaccino.
Il tumore dell’endometrio è diagnosticato precocemente nell’80% dei casi, ma circa il 30% mostra alterazioni nel mismatch repair. Ogni anno in Italia si registrano oltre 8.600 nuovi casi, e la sua incidenza è in aumento, collegata a obesità e invecchiamento della popolazione. Secondo l’OMS, nei prossimi 20 anni si prevede un incremento significativo dei casi. Il 3% dei tumori dell’endometrio si sviluppa in donne con sindrome di Lynch, una condizione genetica comune.
Attualmente, il trattamento per il tumore dell’endometrio include chirurgia, chemioterapia, immunoterapia e radioterapia, ma il vaccino terapeutico potrebbe rappresentare un’ulteriore opzione in futuro. La collaborazione tra la Fondazione Policlinico Gemelli e l’azienda biotecnologica Nouscom è fondamentale per il progresso della ricerca in questo ambito, come sottolinea il professor Andrea Urbani.
Il vaccino NOUS-209 è progettato per colpire 209 neoantigeni e viene sviluppato per l’uso in pazienti con tumori legati a difetti di mismatch repair e instabilità dei microsatelliti, con studi sia per pazienti malati che per quelli sani con sindrome di Lynch, in attesa di terapie preventive.