In una recente comunicazione inviata via PEC all’avvocatessa Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, Pino Nicotri ha espresso il suo disappunto per il modo in cui sono stati trattati due argomenti di grande rilevanza riguardanti il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Nonostante i suggerimenti forniti in precedenza, Sgrò ha ignorato le informazioni che Nicotri riteneva essenziali. In particolare, ha menzionato il libro “Cercando Emanuela” in cui, secondo fonti, Pippo Calò, un detenuto, ha affermato di sapere solo ciò che ha letto sui giornali riguardo alla scomparsa di Emanuela, confermando le precedenti affermazioni di Nicotri.
Nicotri ha sottolineato che durante una puntata del programma “Atlantide”, condotto da Andrea Purgatori, è stata data l’impressione errata che Calò fosse a conoscenza di dettagli importanti sulla scomparsa di Emanuela. Questo, secondo Nicotri, ha creato aspettative infondate nel pubblico. Ha anche messo in discussione l’affermazione di Sgrò secondo cui il ministero dell’Interno le avesse impedito di contattare Calò; a suo avviso, non esiste alcun divieto che impedisca a un legale di incontrare il proprio assistito.
Nella email, Nicotri critica anche i presunti colloqui tra il magistrato Giancarlo Capaldo e i funzionari vaticani, asserendo che non ci sono prove di tali incontri e che le affermazioni di Pietro Orlandi su una “trattativa” siano infondate. Sottolinea che Capaldo ha chiesto supporto solo dopo la rimozione della tomba di De Pedis, e afferma che le accuse siano il risultato di malintesi o interpretazioni errate.
Nicotri ricorda anche che De Pedis non era un criminale in attività al momento della sua morte, contrariamente a quanto sostenuto da Sgrò e conclude la sua comunicazione rinnovando la disponibilità a fornire ulteriori informazioni a sostegno delle sue affermazioni. Il messaggio si chiude con un augurio di buone feste.
