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domenica, 12 Gennaio, 2025
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Morte di Margaret Spada: le accuse di trenta donne sui comportamenti scorretti in sala operativa

La morte di Margaret Spada, una giovane di 22 anni di Lentini (Siracusa), avvenuta nel novembre scorso dopo un intervento al naso in un ambulatorio privato a Roma, ha suscitato indignazione e ha spinto molte donne a denunciare il centro sanitario. Circa trenta donne, che hanno subito interventi nello stesso ambulatorio, hanno condiviso le loro esperienze in seguito alla tragedia. Margaret si sentì male durante l’intervento e morì tre giorni dopo all’ospedale Sant’Eugenio.

Inizialmente, circa venti donne hanno raccontato le loro esperienze sui social media, attirando l’attenzione dei NAS, e successivamente una decina di denunce sono state formalizzate alle autorità competenti. Dai racconti delle pazienti sono emerse conferme di irregolarità amministrative nel centro, come l’esecuzione di interventi non autorizzati. Alcune donne hanno riferito di atteggiamenti di trascuratezza e mancanza di cautela da parte del personale medico. Una paziente ha raccontato di essere stata “riaperta” durante una visita di controllo per correggere un’operazione precedente, mentre un’altra ha dichiarato di aver visto medici fumare durante il proprio intervento. Tuttavia, non si esclude che alcune testimonianze possano essere influenzate dal desiderio di ottenere risarcimenti, motivo per cui ogni denuncia è sotto indagine.

Le indagini riguardanti la morte di Margaret coinvolgono i due medici titolari dello studio, un padre e un figlio, Marco e Marco Antonio Procopio. Si attende il risultato dell’esame tossicologico per chiarire le cause del decesso, considerando che i primi esami avevano suggerito diverse ipotesi, come una reazione avversa all’anestetico o il fatto che alla giovane fosse stato consentito di mangiare prima dell’intervento.

È in esame anche un presunto ritardo nell’attivazione dei soccorsi e l’eventuale presenza di patologie preesistenti. Durante le verifiche, è emerso che l’ambulatorio non era autorizzato a effettuare interventi chirurgici, come confermato dal governatore del Lazio, Francesco Rocca, sebbene un responsabile del centro avesse dichiarato che qui si svolgevano solo controlli pre e post operatori.

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