A dicembre, Paolo Cognetti ha rivelato di aver subito un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e ha fornito dettagli su questa esperienza durante un servizio di ‘Le Iene’. Racconta di essere stato legato a un letto in ospedale e di aver ricevuto una iniezione senza essere informato in merito. Cognetti definisce il trattamento ricevuto come potenzialmente illegale e ricorda di essersi risvegliato a casa sua grazie all’intervento di sua sorella.
Lo scrittore ha condiviso di aver affrontato una grave depressione e di aver subito un Tso legato a un disturbo bipolare, che si manifesta attraverso fasi maniacali e depressivi. Ricorda come questa condizione lo accompagnasse sin da giovane e descrive la fase depressiva come un momento di grande vulnerabilità, dove la vita semplificava a pensieri suicidari. Ha rivelato che, durante un periodo difficile, non è rimasto mai solo grazie al supporto delle persone a lui vicine.
Nonostante queste sfide, Cognetti sta cercando di vivere senza farmaci. Sebbene non sia contro le vaccinazioni, desidera farlo senza medicine, cercando di affrontare le sue difficoltà in modo autonomo. Parla anche di questa fase della sua vita come un momento di cambiamento: “Credo che il ciclo della montagna sia per il momento esaurito”, sottolineando che ci sono molte altre opportunità da esplorare.
Ripercorre anche la sua carriera letteraria, evidenziando il significato del Premio Strega, che lo ha fatto riconoscere come scrittore. Inoltre, menziona il film ‘Le otto montagne’, in cui ha avuto un ruolo di rilievo, e ricorda con orgoglio il periodo trascorso con l’attore Luca Marinelli, condividendo esperienze di formazione in montagna.
Cognetti riflette sulle difficoltà legate al successo e alla notorietà, notando come la vita pubblica possa essere travolgente rispetto alla tranquillità di prima. Infine, esprime un desiderio di connessione personale, rivelando il suo interesse a parlare con Vasco Rossi, apprezzando la sua capacità di esprimere verità attraverso la musica.