«Rispetto le istituzioni della democrazia, quindi anche il referendum», esordisce il governatore del Veneto Luca Zaia. «Capiremo presto se verrà approvato dalla Corte costituzionale o se sarà un fuoco di paglia», aggiunge parlando di Autonomia e del referendum abrogativo promosso dall’opposizione.
“Per ora c’è una sola richiesta. L’opposizione racconta una storia irrealistica su questa riforma: il Sud avrà più opportunità del Nord, lo vedremo presto”, spiega in un’intervista al Corriere della seraMa per il presidente leghista del Veneto ci sono anche altre riforme di cui il Parlamento dovrà occuparsi: «Senza rinnegarne le radici ideologiche, dico che serve una legge che regolamentare la fine della vitache è più urgente che mai. Dal 2019 noi governatori siamo chiamati in causa da tutti i pazienti potenzialmente gravi in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito 4 condizioni di grave sofferenza per poter decidere del proprio fine vita. In Veneto abbiamo avuto 6 richieste dal 2019 ad oggi: il comitato etico ha dato l’ok solo in 2 casi e solo uno dei due è arrivato all’epilogo. In Italia questa sentenza trasferisce interamente alla sanità delle Regioni l’obbligo di rispondere al paziente, senza però stabilire i tempi e il ruolo dei medici pubblici negli ultimi istanti di vita del paziente. In Veneto non ci siamo voltati dall’altra parte, ma serve una legge nazionale”.
E di fronte alle diverse posizioni del centrodestra, Zaia propone «una no-fly zone sui diritti civili, su cui spero non ci siano scontri ideologici. Lo dico con tutto il rispetto: se dovesse capitare a me, vorrei poter decidere, è una questione così intima. Anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, si augura che la ‘questione non sia ostaggio di posizioni estremiste’. La Chiesa avrebbe potuto anche non intervenire, ma lo ha fatto. Insomma: l’elefante è nella stanza”, conclude.
Al vandalismo sul murale di Paola Egonu e alle parole di Roberto Vannacciparlamentare europeo della Lega Nord, Zaia spiega: “Non commento le parole di Vannacci. Ma quello che hanno fatto al murale è una vergogna totale. Egonu è molto italiano. Trovo scandaloso che ci siano cittadini che guardano ancora il colore della pelle: per fortuna sono alberi che cadono e non foreste che crescono. I nostri giovani e bambini lo sanno bene”.
Infine, altre questioni politiche: “Questo governo sta mantenendo la parola data e sta seguendo il programma della coalizione. Anche il presidente Meloni sta facendo un ottimo lavoro in politica estera, restituendo all’Italia prestigio e prestigio internazionale che avevamo solo con Berlusconi. Stiamo tenendo il conti in ordine, rendere il Paese più efficiente, colpendo la burocrazia”.
E sul futuro: “Io sono un candidato fisso per tutto quello che succede in strada: commissario Ue, ministeri, elezioni varie. Ma ho sempre investito nella coerenza. Finirò questo mandato e poi vedremo. Penso a dare risposte ai cittadini, non vivo con queste ansie per il mio futuro”. In Veneto voteranno per Novembre 2025. Ha fatto pace con il suo terzo mandato? “Sono sempre stato in pace. Le uniche due posizioni che la gente elegge direttamente sono sindaco e presidente della regione. Quindi trovo offensivo porre un limite ai mandati dicendo che ‘altrimenti’ si creano blocchi di potere. È come chiamare idioti i cittadini che votano”.