Nel 2023, le famiglie italiane hanno visto un aumento del 10,3% nella spesa per la salute pagata di tasca propria, un segnale allarmante della situazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo incremento di spesa si accompagna al dato preoccupante di quasi 4,5 milioni di persone che hanno rinunciato a cure necessarie nello stesso anno. Tali statistiche evidenziano le crescenti disuguaglianze regionali e territoriali, che influenzano l’accesso ai servizi sanitari e incrementano il fenomeno della migrazione sanitaria, dove i pazienti si spostano in altre regioni o addirittura all’estero per ottenere trattamenti migliori o più rapidi.
Il rapporto della Fondazione Gimbe, presentato a Roma, sottolinea che i problemi legati ai tempi di attesa prolungati e alla congestione dei pronto soccorso contribuiscono alla difficile sostenibilità del sistema sanitario italiano. Questi fattori rappresentano delle vere e proprie criticità, che mettono a rischio l’integrità e l’efficacia del SSN. L’aumento della spesa privata per la salute spesso riflette l’incapacità del sistema pubblico di rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini, costringendo le famiglie a far fronte a costi elevati per servizi che dovrebbero essere garantiti dallo stato.
Il rapporto di Gimbe ci offre quindi una panoramica inquietante delle attuali condizioni del SSN in Italia, suggerendo che il sistema sanitario si avvicina a un punto di non ritorno, se non verranno intraprese azioni correttive significative. Le disuguaglianze geografiche nella qualità e nell’accesso ai servizi medici rivelano l’urgenza di interventi strategici per ripristinare la fiducia nel sistema sanitario pubblico e assicurare un accesso equo alle cure per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.
In sintesi, la situazione attuale del Servizio Sanitario Nazionale italiano è critica, con un aumento della spesa privata e una rinuncia sempre più comune alle cure, segnali di una crisi che necessità di attenzione immediata e riforme strutturali per garantire la sostenibilità e l’equità del sistema sanitario nel futuro.