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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Addio a Franco Ferrarotti, pioniere e figura di riferimento della sociologia italiana

Il sociologo Franco Ferrarotti, figura di riferimento della sociologia italiana, è scomparso all’età di 98 anni a Roma. Nato il 7 aprile 1926 a Palazzolo Vercellese, si è laureato in filosofia all’Università di Torino nel 1949 e ha tradotto opere di Thorstein Veblen per Einaudi. Professore emerito di sociologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, nel 1961 vinse il primo concorso di sociologia in Italia e contribuì alla fondazione della Facoltà di sociologia all’Università di Trento. Ferrarotti ha condotto ricerche pionieristiche sul sindacalismo, i movimenti sociali e la sociologia urbana, interrogandosi sui poteri nella società moderna.

Fondatore dei “Quaderni di sociologia” nel 1951 e direttore della rivista “La critica sociologica” dal 1967, Ferrarotti è stato anche parte del Consiglio dei Comuni d’Europa e direttore di studi alla Maison des Sciences de l’Homme di Parigi dal 1978. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il Premio per la carriera dall’Accademia Nazionale dei Lincei nel 2001 e il titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica nel 2005. Ha insegnato in diverse università internazionali e le sue lezioni sono state molto apprezzate da numerosi studenti.

Ferrarotti ha pubblicato una vasta produzione di scritti accademici fino oltre i 90 anni, con l’Opera omnia pubblicata tra il 2019 e il 2020, composta da sei volumi per un totale di 5.000 pagine. Prima di entrare nel mondo accademico, fu collaboratore dell’imprenditore Adriano Olivetti e deputato nel Parlamento italiano dal 1959 al 1963. Ha pubblicato opere significative riguardo la sua esperienza con Olivetti e la sua carriera parlamentare.

Tra i suoi testi principali si annoverano “Sindacati e potere” (1954), “La sociologia come partecipazione” (1961), “Trattato di sociologia” (1968), e “La sociologia del potere” (1972), oltre a numerosi altri saggi anche negli anni successivi. Ferrarotti ha esaminato la razionalità nelle società moderne e post-tradizionali, riprendendo criticamente la lezione del marxismo. La sua ricerca si è concentrata sull’analisi della polarità razionale-irrazionale, evitando sia il catastrofismo romantico che la fede illuministica.

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