Massimo Canalini, fondatore della casa editrice Transeuropa e figura di spicco nell’editoria italiana contemporanea, è morto a 66 anni. La sua scomparsa, annunciata dalla casa editrice, ha sconvolto il mondo letterario. Il funerale si svolgerà il 17 settembre ad Ancona, sua città natale.
Canalini ha avuto un impatto significativo sulla narrativa italiana, scoprendo e promuovendo autori che hanno lasciato un’impronta duratura. Tra questi vi sono Enrico Brizzi, il cui romanzo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è diventato un classico della letteratura giovanile, e Silvia Ballestra, celebre per opere come “Il compleanno dell’iguana”. Canalini ha anche lavorato per far riscoprire voci storiche come quella di Joyce Lussu.
Nato ad Ancona nel 1956, Canalini ha avviato la sua carriera editoriale nel 1979 con la fondazione della casa editrice Il lavoro editoriale, seguita nel 1987 dalla creazione di Transeuropa, caratterizzata da un forte impegno morale e civile. Sotto la sua guida, Transeuropa è diventata un centro di creatività, pubblicando oltre 600 opere e lanciando più di 40 autori emergenti. Insieme a Pier Vittorio Tondelli, ha avviato il laboratorio di narrativa Under 25, che ha giocato un ruolo cruciale nella scoperta di nuovi talenti negli anni ’80 e ’90.
Transeuropa ha ricordato Canalini come un maestro e un visionario capace di ispirare molti scrittori, valutando la sua intuizione per le storie e la sua passione per la narrativa. Molti scrittori, tra cui Silvia Ballestra e Paolo Repetti di Einaudi, hanno condiviso messaggi di cordoglio, sottolineando il suo genio e il contributo inestimabile al panorama letterario italiano.
Enrico Brizzi, che nel 2023 pubblicherà un seguito del suo libro cult, ha definito Canalini una figura imperdibile e un’influenza fondamentale nel suo percorso di scrittore. Ha ricordato il loro percorso comune e come Canalini lo abbia motivato a considerare la scrittura seriamente. La sua eredità, definita da Brizzi una “ricerca”, rappresenta un valore fondamentale in un’editoria che sempre più dovrebbe rivalutare tali principi. La scomparsa di Massimo Canalini segna la perdita di un innovatore che ha profondamente cambiato il volto della narrativa italiana.