Lutto cittadino a Rozzano ha segnato il giorno dei funerali di Manuel Mastrapasqua, un giovane di 31 anni assassinato per un paio di cuffie nella notte tra il 10 e l’11 ottobre. L’omicidio è stato confessato da Davide Rezza, l’aggressore. Durante la cerimonia funebre, si sono radunate centinaia di persone nella Chiesa Evangelica Veritas, che hanno accompagnato la bara con il lancio di palloncini bianchi e blu in segno di affetto e per commemorare la vittima. La comunità ha dimostrato grande solidarietà nei confronti dei familiari di Mastrapasqua e della sua fidanzata Marika, alla quale il giovane aveva inviato l’ultimo messaggio vocale poco prima di essere colpito.
Nel provvedimento di fermo, è stata fornita una dettagliata ricostruzione dell’omicidio. Secondo quanto dichiarato da Rezza, quella sera si era sentito nervoso e aveva portato con sé un coltello da cucina nascosto nei pantaloni. Durante il tragitto, incontrò Mastrapasqua che, non conoscendolo, gli chiese di “dargli qualcosa”. In assenza di una risposta, Rezza strappò le cuffie che l’altra persona indossava. Di fronte alla reazione di Mastrapasqua, Rezza colpì con un coltellata all’altezza del torace e, successivamente, fuggì dalla scena. Prima di tornare a casa, si è disfatto dell’arma nei pressi. Durante l’interrogatorio con la pm Letizia Mocciaro e i carabinieri della squadra Omicidi, ha anche dichiarato di aver visto suo padre al rientro, ma di aver confessato l’omicidio solo la mattina seguente.
Nel fermo, la pm ha sottolineato anche il valore delle cuffie strappate a Mastrapasqua, pari a soli 14 euro, evidenziando l’assurdità del gesto che ha portato a una tragedia così grave. Questo evento ha lasciato un segno profondo nella comunità di Rozzano, con un evidente desiderio di giustizia e un appello alla riflessione su una violenza così insensata.