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Addio a Neva Agnoletti, custode delle memorie di Giovanni Comisso: Un’omaggio alla sua eredità

Neva Agnoletti, presidente onoraria dell’Associazione Amici di Comisso e custode delle memorie dello scrittore veneto Giovanni Comisso, è deceduta questa mattina all’ospedale di Montebelluna (Treviso). Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 15 dicembre.

Agnoletti è stata tra le fondatrici dell’Associazione nel 1971 e ha sempre partecipato attivamente alla promozione della cultura veneta, contribuendo alla creazione del Premio letterario ‘Giovanni Comisso’ nel 1979. Nel 2006 è diventata presidente dell’Associazione, rilanciando il Premio, arrivato quest’anno alla 43esima edizione. L’Associazione Amici di Comisso ha sottolineato l’importanza del suo ruolo, pur avendo mantenuto un profilo defilato e un focus sugli aspetti organizzativi. Grazie al Premio, Agnoletti ha avuto l’opportunità di conoscere grandi personalità del panorama culturale, molte delle quali non ci sono più, ma che hanno contribuito al valore della cultura della regione nel corso degli anni. Ha avviato una connessione significativa con Treviso e il Montello, l’ambiente veneto caro a Giovanni Comisso, che aveva conosciuto personalmente durante le sue visite alla locanda di famiglia a Giavera del Montello.

La trattoria ‘Agnoletti’ è un luogo storico frequentato da intellettuali e buongustai, tra cui scrittori come Mario Soldati e Giuseppe Mazzotti, nonché Giovanni Comisso. È stata sede di eventi significativi, come il Convegno dei poeti veneti nel 1949 e quello della stampa turistica nel 1964, durante il quale Luigi Carnacina ha premiato Leone Agnoletti con il “Bicchiere d’oro”. La locanda è famosa non solo per alcuni vini prodotti dalla famiglia, ma anche per piatti tipici come il Dolce porcospino, considerato un precursore del Tiramisù, il Risotto alla sbirraglia e la Sopa coàda.

Neva Agnoletti è stata anche un’importante figura nel suo territorio, svolgendo per molti anni il ruolo di farmacista all’ospedale di Montebelluna e diventando la prima donna nel Consiglio della Cantina Montelliana. Amava profondamente la terra, il vino, l’arte e la cultura, esperienze che ha vissuto anche attraverso i suoi numerosi viaggi. L’Associazione Amici di Comisso ha dichiarato che la sua vita esemplare, segnata anche da notevoli dolori, rimarrà un riferimento per tutti e che si impegneranno a onorarne la memoria.

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