È morto a Pantelleria all’età di 84 anni Filippo Panseca, noto artista con una forte connessione al Partito socialista italiano guidato da Bettino Craxi. Panseca, considerato il pupillo di Craxi, si è fatto conoscere per le sue scenografie elaborate per i congresso del partito negli anni Ottanta e per aver progettato il simbolo del Garofano rosso, emblema associato storicamente al Psi. Tra le sue opere più celebri vi è il “Tempio” di Rimini realizzato nel 1987 e la Piramide telematica, un maxischermo di 8 metri eretto nel 1989 a Milano.
Originario di Palermo, Panseca è deceduto a causa di un infarto fulminante. Si era trasferito a Pantelleria nel 1976 con la moglie, Margherita Boniver, anch’essa esponente socialista. Ha predisposto il suo mausoleo in contrada Mursia, nelle vicinanze delle antiche tombe dell’isola. Nato il 5 marzo 1940, è considerato uno dei pionieri della Computer art in Italia e ha fondato nel 1991 la prima cattedra di Computer art all’Accademia di Belle Arti di Brera. È noto anche per le sue opere biodegradabili e ha realizzato scenografie per programmi come la Domenica Sportiva.
Panseca ha collaborato con diversi enti, fra cui la Rai, La Scala di Milano e Mediaset, e ha lavorato come designer per marchi rinomati. Ha insegnato al Liceo artistico di Palermo dal 1964 al 1967 e nel 1965 ha fondato il Gruppo Tempo Sud. Nel 1970 ha avviato l’arte biodegradabile e nel 1986 ha esposto il video “Immagini Digitali Fotodegradabili” alla Biennale di Venezia. Ha partecipato alla Triennale di Milano presentando una valigia contenitore di sogni e strumenti.
Nel 1988 ha co-fondato il movimento Arte Ricca e, nei primi anni Novanta, ha creato Swart Art O Mat, un distributore automatico di opere d’arte. Nel 2009 ha continuato il suo percorso artistico con opere intitolate Cronache Mitologiche Digitali. Recentemente, dal 2015, ha realizzato opere fotocatalitiche esposte presso diverse gallerie. Bobo Craxi ha ricordato Panseca su Facebook come un artista che ha unito l’arte con l’impegno civile, esprimendo una profonda gratitudine per la sua amicizia e il suo contributo all’arte contemporanea.
