Quincy Jones, icona dell’industria musicale, è morto all’età di 91 anni. La sua carriera, durata oltre 70 anni, ha abbracciato diversi generi musicali, dal jazz all’hip-hop, influenzando innumerevoli artisti e contribuendo a titoli storici come “Thriller” di Michael Jackson. Nato il 14 marzo 1933 a Chicago, Jones crebbe in una famiglia segnata da difficoltà, inclusa la schizofrenia della madre. Trasferitosi a Seattle, scoprì il suo talento musicale al piano, iniziando così il suo percorso nella musica.
Dopo aver iniziato a suonare in locali e scrivere composizioni, Jones attirò l’attenzione come arrangiatore, collaborando con grandi nomi come Duke Ellington e Ray Charles. Negli anni ’50, mentre si esibiva in Europa, si rese conto delle sfide economiche nell’industria musicale, passando al lato commerciale e lavorando per la Mercury Records. Qui organizzò musiche per film e programmi TV, inclusa la famosa “Fly Me To The Moon” per Frank Sinatra, con cui mantenne un lungo e profondo rapporto di collaborazione.
La sua celebre partnership con Michael Jackson ha portato alla creazione di “Thriller”, il disco più venduto di sempre, descritto da Jones come un fenomeno “inspiegabile”. La sua carriera include anche la fondazione di un’etichetta discografica, una rivista hip-hop e la produzione del noto programma “Il principe di Bel-Air”, che ha lanciato Will Smith. Jones ha sostenuto anche cause umanitarie, come dimostrato dalla sua iniziativa “We Are the World” nel 1985 per combattere la carestia in Etiopia.
Oltre ai suoi successi professionali, Jones ha vissuto esperienze personali straordinarie, sfuggendo per miracolo a un evento tragico grazie a un invito dimenticato. Ha avuto tre mogli e sette figli, affrontando varie sfide di salute nel corso della sua vita, tra cui un aneurisma cerebrale e un coma diabetico.
Jones ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui 28 Grammy Awards, un Emmy, un Tony e un Oscar onorario. La sua storia è quella di un genio versatile e innovativo, capace di connessione e collaborazione con le più grandi stelle della musica, lasciando un’eredità indelebile nella storia della cultura pop.