È morto a 94 anni Osamu Suzuki, storico presidente e amministratore delegato del gruppo automobilistico nipponico Suzuki. La notizia è stata comunicata dall’azienda stessa. Suzuki è deceduto a causa di un linfoma. Era entrato a far parte del gruppo nel 1958 e fu tra i promotori dell’ingresso del marchio nei veicoli leggeri, oltre a guidare la penetrazione della Suzuki nel mercato indiano. Nato Osamu Matsuda nel 1930, sposò Shoko Suzuki, nipote del fondatore, adottando così il cognome della famiglia.
Osamu Suzuki divenne direttore del gruppo nel 1978 e sotto la sua leadership, la Suzuki penetrò nel mercato delle ‘Keicar’, minicar giapponesi caratterizzate da dimensioni e potenza regolamentate per legge. Questo segmento è oggi cruciale, rappresentando il 36% delle vendite di veicoli in Giappone. La Suzuki ha riconquistato la leadership in questo mercato lo scorso anno, superando per la prima volta in diciotto anni la concorrente Daihatsu.
Nonostante alcuni tentativi di alleanza con grandi produttori come Volkswagen e General Motors, Suzuki non è riuscito a concretizzare queste collaborazioni. Nel 2015, ha ceduto l’incarico di amministratore delegato al figlio Toshihiro e ha lasciato le altre funzioni all’interno dell’azienda l’anno successivo, mantenendo solo il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione fino al 2021. La sua lunga carriera è stata caratterizzata da importanti decisioni strategiche che hanno sostenuto la crescita e l’affermazione della Suzuki nel panorama automobilistico globale.