Amazon ha annunciato che i suoi dipendenti dovranno tornare in ufficio cinque giorni alla settimana a partire dal 2 gennaio 2025, limitando le possibilità di lavoro remoto a situazioni specifiche. Il CEO Andy Jassy ha spiegato che questa decisione nasce dalla convinzione che la collaborazione e l’innovazione siano più efficaci in presenza. Nel suo comunicato sul blog aziendale, Jassy ha sottolineato che, nel corso degli ultimi 15 mesi in cui i dipendenti sono tornati in ufficio per almeno tre giorni alla settimana, si è rafforzata la convinzione sui benefici del lavoro in presenza.
Il CEO ha precisato che prima della pandemia non tutti i lavoratori erano in ufficio per cinque giorni alla settimana. Situazioni come malattie, emergenze familiari o viaggi di lavoro permettevano ai dipendenti di lavorare da remoto. Questa flessibilità è stata riconosciuta e continuerà a esistere anche in futuro, ma ci si aspetta che i dipendenti siano in ufficio tranne in circostanze particolari o in presenza di eccezioni di lavoro da remoto già approvate dai responsabili.
Inoltre, Jassy ha riconosciuto che il ritorno al lavoro in presenza potrebbe richiedere aggiustamenti nella vita personale di alcuni dipendenti. Per facilitare questa transizione, l’azienda ha deciso di attuare la nuova politica a partire dal 2 gennaio 2025, dando tempo ai dipendenti per adattarsi.
Negli ultimi anni, la questione del lavoro in ufficio versus lavoro remoto ha suscitato dibattiti accesi all’interno di Amazon. Nel maggio dell’anno scorso, alcuni dipendenti della sede di Seattle hanno persino organizzato uno sciopero in risposta alle politiche aziendali, che includevano licenziamenti e richieste di ritorno in ufficio. Queste tensioni hanno evidenziato le preoccupazioni di molti lavoratori riguardo alla ristrutturazione delle modalità di lavoro post-pandemia.
In sintesi, mentre Amazon ripristina una politica di lavoro in presenza, i dipendenti avranno alcune eccezioni e il tempo necessario per adattarsi a questa nuova fase lavorativa.