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Adele Re Rebaudengo e il giardino incantato di Venezia: un angolo di paradiso

Ascoltando Adele Re Rebaudengo, fondatrice della Venice Gardens Foundation, si avverte la medesima passione che caratterizzava le opere della poetessa Vita Sackville-West, nel descrivere la bellezza dei giardini. Da anni, Re Rebaudengo si dedica al restauro di parchi e giardini, con un enfasi particolare sui beni di interesse artistico. Dopo il successo del progetto sui Giardini Reali di San Marco, ora presenta l’Hortus Redentoris, un giardino del Convento della Chiesa del Santissimo Redentore, un luogo ricco di storia e spiritualità, che per la prima volta viene aperto al pubblico.

Durante un’intervista, Re Rebaudengo spiega come intrecciare la valorizzazione del passato con le esigenze del pubblico contemporaneo. Sottolinea che il restauro di un giardino implica anche la cura degli edifici storici circostanti. Attraverso i Giardini Reali, osserva come gli spazi verdi rivestano un ruolo cruciale nella vita urbana, offrendo un punto di incontro per i cittadini. Re Rebaudengo esprime la sua convinzione sull’importanza di ristabilire un rapporto armonioso e rispettoso tra l’uomo e la natura, spesso trascurato nella società attuale. Si augura che la rinascita dei Giardini Reali possa replicarsi anche nel contesto della Chiesa Redentore.

Il giardino presenta una connessione spirituale, con evidenze storiche come un’immagine del 1600 che ritrae un pergolato a forma di croce. Sotto la direzione dell’architetto Paolo Pejrone, il progetto ha reso visibili questi simboli, creando percorsi suggestivi per passeggiate. Il restauro è stato accurato, recuperando uliveti, frutteti e ortaggi che ora alimentano il caffè-ristorante interno, dove l’approvvigionamento è a “metro zero”. Inoltre, sono state piantate erbe officinali e fiori, e sono state installate arnie per le api, inaugurando un progetto di ricerca sotto la supervisione del naturalista ed entomologo Paolo Fontana.

Adele Re Rebaudengo con il suo operato non solo recupera la bellezza dei giardini, ma promuove anche la sostenibilità e la riscoperta di spazi di valore, offrendo alla comunità nuove modalità di interazione con la natura. Il suo progetto rappresenta un punto di riferimento per il futuro dei giardini a Venezia.

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