Era solo quest’estate che Satnam Singh, un bracciante sikh, è stato abbandonato in condizioni critiche davanti a casa, dopo essere stato gravemente ferito da un macchinario agricolo che gli aveva amputato un braccio. Questo tragico evento è avvenuto nelle campagne dell’Agro Pontino, a pochi chilometri da Roma, in provincia di Latina. La vittima è stata lasciata a dissanguarsi fino alla morte, la sua vita appesa a un braccio gettato su una cassetta di frutta.
Negli ultimi venti anni, la zona è diventata un luogo di lavoro per migliaia di braccianti stranieri, principalmente di religione sikh provenienti dal Punjab, che si dedicano alla raccolta di kiwi, contribuendo all’Italia nel diventare il terzo produttore mondiale di questo frutto. L’indagine “Agro Punjab”, scritta da Francesca Cicculli e Stefania Prandi e pubblicata da Nottetempo, mette in luce lo sfruttamento sistematico di questi lavoratori, in particolare dopo la tragedia di Satnam, che non è solo una questione privata.
Le terre bonificate nel passato dal regime di Mussolini sono oggi sotto il controllo della mafia e delle organizzazioni criminali. L’inchiesta raccoglie centinaia di interviste all’interno della comunità sikh, esplorando il reclutamento avvenuto in India, l’indebitamento che grava sui lavoratori e il complesso sistema di intermediazione che sfrutta le risorse umane, lasciando i braccianti in una situazione di vulnerabilità continua. Un sistema che gioca sulle lacune del decreto flussi e si nutre della buona fede dei lavoratori immigrati.
Marco Omizzolo, sociologo e attivista, sottolinea nella postfazione del libro che “Agro Punjab” riflette la nostra società e il nostro modo di organizzare le istituzioni, il mercato del lavoro e le dinamiche culturali che ci circondano. La realtà di Satnam rappresenta un mondo invisibile che stiamo evitando di affrontare, dove i diritti negoziabili dei lavoratori sono quotidianamente calpestati. Questo tema centrale viene restituito attraverso la narrazione incisiva delle due giornaliste, che pongono una lente d’ingrandimento su una sinistra verità dell’agricoltura in Italia.
