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mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Al Concertone di Capodanno, presente solo il sindaco Gualtieri

Dopo l’annuncio del concerto di Capodanno al Circo Massimo, in programma per il 31 dicembre, l’amministrazione Gualtieri ha affrontato critiche significative riguardo alla scelta di includere Tony Effe, un trapper romano noto per testi controversi. Questa decisione ha sollevato proteste, soprattutto nei confronti dei contenuti ritenuti sessisti e violenti delle sue canzoni, come “Sesso e samba”. Alessandro Onorato, assessore al Turismo, ha cercato di mitigare le polemiche, affermando che chi si esibisce a Roma dovrebbe rispettare le donne e l’ambiente della città. Tuttavia, l’opposizione e diversi gruppi di centrosinistra, uniti da associazioni per i diritti delle donne, hanno costretto il sindaco a riconsiderare la scelta, riconoscendo l’errore e scusandosi con Tony Effe.

Di fronte a questa situazione, Mahmood e Mara Sattei hanno deciso di ritirarsi dalla line-up come forma di solidarietà verso il trapper. Mahmood ha dichiarato che considera la situazione una forma di censura, rifiutando di partecipare a un evento che impedisce la libertà d’espressione artistica. Mara Sattei ha espresso disaccordo riguardo alla negazione della libertà di un artista di esibirsi, condividendo sui social la sua posizione. La rinuncia di entrambi gli artisti ha aumentato la pressione sull’amministrazione, che ora si trova a dover gestire una crisi comunicativa e organizzativa, con il rischio di danneggiare l’immagine di Roma durante un periodo di grande visibilità internazionale a causa del Giubileo.

Attualmente, dal Dipartimento del Turismo si afferma che stanno cercando una soluzione, ma le incertezze permangono e l’unica presenza confermata per il concerto è quella del sindaco Gualtieri. L’evento, inizialmente pubblicizzato come una grande festa con attese di 70-80mila partecipanti, rischia ora di trasformarsi in un notevole autogol dell’amministrazione. La situazione ha messo in evidenza le fragilità delle scelte artistiche e la necessità di un dialogo più attento tra cultura, libertà di espressione e sensibilità sociale.

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