16.1 C
Roma
venerdì, 10 Gennaio, 2025
HomeTecnologiaAlchimia, Magia e Pratiche Occulte: Un Approccio Universitario

Alchimia, Magia e Pratiche Occulte: Un Approccio Universitario

Alchimia, astrologia, geomanzia, lettrismo e magia rappresentano scienze tradizionalmente definite “occulte” che hanno svolto un ruolo cruciale nello studio della natura da parte degli antichi. Le conoscenze tratte da testi antichi sono parte integrante della storia della scienza e della tecnologia, ma gli intrecci storici di queste discipline nel periodo tardo-antico, islamico e cristiano-orientale rimangono poco esplorati. Per fare luce su queste pratiche, è stato avviato il progetto “Mosaic – Mapping Occult Sciences Across Islamicate Cultures”, finanziato con circa 9 milioni di euro dall’European Research Council (ERC), a cui partecipa l’Università di Bologna tramite il professor Matteo Martelli.

Il progetto prevede la collaborazione con diverse università, tra cui la Università Catholique de Louvain, la FAU Erlangen-Nürnberg e la University of South Carolina, con il supporto della Universitat Autònoma de Barcelona. “Mosaic” si propone di indagare le fonti delle scienze occulte islamiche e cristiano-orientali dalla tarda antichità fino al XIX secolo, attraverso un ampio arco geografico e linguistico che include il greco, il siriaco, l’arabo, il persiano e il turco. L’obiettivo è esplorare un patrimonio di testi e artefatti, generalmente trascurati, per comprendere meglio la costruzione storica delle scienze naturali e matematiche, nonché per mappare la diffusione delle scienze occulte.

Il progetto prevede la creazione di una rete internazionale di collaborazioni e la formazione di una nuova generazione di studiosi specializzati in queste scienze, che lavoreranno a stretto contatto con scienziati per analizzare le basi scientifiche e tecnologiche delle fonti. Il gruppo di ricerca si dedicherà all’identificazione, catalogazione e interpretazione di una vasta gamma di testi relativi alle pratiche occulte, analizzando il loro contesto teorico e, quando possibile, gli aspetti pratici attraverso esperimenti.

Il cuore delle attività sperimentali avrà luogo presso l’Università di Bologna, coinvolgendo il Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” e il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, per valutare le informazioni e le osservazioni storiche. I risultati del progetto saranno condivisi attraverso traduzioni, edizioni critiche, esposizioni ed eventi, insieme allo sviluppo di strumenti digitali che faciliteranno l’accesso ai materiali riscoperti.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI