La gip di Milano, Anna Magelli, ha deciso di revocare ogni misura cautelare nei confronti di Alessandro Basciano, che era stato arrestato la sera di giovedì 21 novembre su ordine della stessa giudice. La notizia è stata confermata dal suo avvocato, Leonardo D’Erasmo. Basciano, dj e influencer, era accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, Sophie Codegoni. La sua liberazione è avvenuta poche ore prima dell’interrogatorio di garanzia, durante il quale Basciano e il suo legale avrebbero presentato al giudice elementi che avrebbero smontato le accuse a suo carico.
Dopo la scarcerazione, Basciano ha commentato la situazione sui social, affermando che finalmente è stata fatta giustizia e che è emersa la sua estraneità ai fatti di cui era accusato. Ha sottolineato come l’ordinanza che ha portato alla revoca della misura cautelare evidenzi come le menzogne siano venute a galla e ha affermato che coloro che hanno mentito dovranno affrontare le conseguenze nelle sedi appropriate. Inoltre, ha promesso che presto avrebbe reso pubblici i documenti relativi al suo caso.
Dopo settimane di tensioni e accuse pesanti, la decisione della gip ha rappresentato una svolta significativa per Basciano, il quale ha espresso gratitudine verso il suo avvocato per il lavoro svolto in sua difesa. L’accusa di atti persecutori, che aveva portato alla sua detenzione, si è rivelata insussistente secondo le argomentazioni presentate in aula. La vicenda ha attirato l’attenzione dei media, data la notorietà di Basciano come personaggio pubblico. Le parole dell’influencer sui social evidenziano la sua volontà di difendersi e di ripristinare la propria reputazione, dopo un periodo difficile caratterizzato da gravi imputazioni.
La storia di Alessandro Basciano, ora libero, mette in luce le complessità e le dinamiche delle accuse di violenza e stalking che possono avere un impatto profondo sulla vita delle persone coinvolte. La sua liberazione lascia aperti interrogativi su come si sviluppa la giustizia in tali casi e su come venga gestita l’immagine pubblica degli accusati.