23 Settembre 2024

Allerta INPS: i pensionati rimarranno 7 mesi senza previdenza, scopri da quando

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Negli ultimi tempi, i pensionati e i lavoratori prossimi alla pensione si trovano a dover affrontare il problema della cosiddetta “finestra mobile”, un termine che si riferisce al periodo di attesa fra quando un lavoratore raggiunge i requisiti per andare in pensione e quando realmente inizia a ricevere il pagamento della pensione. Questa attesa sta causando preoccupazione, poiché, a partire dal 2024, molti pensionati dovranno attendere tra 7 e 9 mesi prima di ricevere il loro assegno previdenziale.

La situazione è particolarmente critica per coloro che scelgono di ritirarsi con la “quota 103”. In base a questa misura, i lavoratori possono andare in pensione anticipatamente, ma sono penalizzati dal fatto che il calcolo della pensione avviene interamente secondo il sistema contributivo. Ciò significa che i nuovi pensionati, in generale, ricevono somme significativamente inferiori rispetto a quelle che avrebbero percepito se avessero beneficiato del sistema misto contributivo-retributivo.

Fino al 2023, i lavoratori che optavano per la quota 103 hanno dovuto affrontare una finestra mobile di attesa che arrivava anche a 18 mesi. Questo ha contribuito a un insuccesso nella partecipazione a tale misura, con pochi credenti che hanno scelto di utilizzarla nonostante avessero diritto. Recentemente, il Governo ha tentato di correggere questa situazione, apportando modifiche alla legge di Bilancio del 2024, che ha definito nuovi tempi per l’inizio del pagamento dell’assegno da parte dell’INPS.

Tuttavia, l’aggiornamento non sembra confortante: sebbene ci siano stati tentativi di smussare i tempi d’attesa, attualmente il nuovo quadro prevede che i lavoratori del settore privato debbano attendere un minimo di 7 mesi per ricevere il primo pagamento, mentre quelli del settore pubblico devono aspettare addirittura 9 mesi. Questo vuol dire che un lavoratore statale che raggiunge i requisiti a luglio 2024 potrebbe ottenere il suo assegno solo a partire dal primo maggio 2025, mentre un lavoratore del settore privato che maturasse i 41 anni di contributi nello stesso mese inizierebbe a ricevere l’assegno già a marzo 2025.

Per contrastare questo lungo periodo di attesa, i lavoratori si trovano costretti a continuare a lavorare, oltre a dover cercare altre soluzioni. La situazione è simile anche per le altre pensioni anticipate; tuttavia, per il regime delle pensioni anticipate contributive a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, la finestra mobile è ridotta a soli 3 mesi, rappresentando quindi una leggera eccezione. Per chi desidera evitare lunghissimi periodi di attesa, l’unica opzione che consente di ricevere la pensione pronta immediatamente è quella della pensione ordinaria, la quale inizia a decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti, come ci si aspetterebbe.

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