Tra il 18 e il 20 ottobre 2024, l’Emilia-Romagna ha subito la sua quarta alluvione in 18 mesi, dopo quelle di maggio 2023 e settembre 2024. L’ultima ondata ha causato la morte di Simone Farinelli, un ventenne di Ozzano dell’Emilia, circa 3500 sfollati e ha lasciato senza elettricità 15.000 abitazioni. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha manifestato la sua solidarietà alle popolazioni colpite, sottolineando la necessità di aiutarle, ma anche di indagare sulle cause di tali disastri. Secondo Gasparri, gli effetti devastanti delle alluvioni sono amplificati dall’incapacità dell’amministrazione regionale del Partito Democratico, guidata da Stefano Bonaccini.
Gasparri ha evidenziato che la Corte dei conti ha riportato che la regione ha utilizzato solo il 10% dei fondi disponibili per gli interventi sui bacini fluviali, lasciando il 90% inutilizzato. Ha criticato i ritardi e le inadempienze locali che, a suo avviso, non possono essere risolti rapidamente con interventi del governo nazionale. Ha ribadito che gli abitanti delle zone colpite sono vittime di questa inefficienza.
L’allerta arancione per la pioggia è stata prorogata fino al 25 ottobre, con previsioni di ulteriori piogge nei prossimi giorni. L’acqua ha causato danni ingenti a Bologna, dove il torrente sotterraneo Ravone ha “esploso” a seguito di una violenta pioggia, inondando diversi locali e strade. Il sindaco Matteo Lepore ha descritto la situazione, evidenziando come la pressione dell’acqua abbia fatto scoppiare i cassoni del Ravone e di altri torrenti, portando all’allagamento di scantinati e garage.
Inoltre, è esondato anche il canale Reno, recentemente riaperto nel centro di Bologna. Quest’ultima esondazione ha creato disagi, ma ha evitato danni maggiori grazie alla sua ristrutturazione, che ha permesso un’inondazione più controllata. Questa situazione evidenzia l’urgenza di interventi efficaci per gestire e prevenire future calamità nella regione.