Jannik Sinner si avvicina alla finale degli Us Open contro Fritz con un peso considerevole sulla spalla: la possibilità di un ricorso da parte della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) che potrebbe rovinare il suo trionfo. Sinner ha recentemente trionfato su Draper in semifinale, giovedì sera, in un momento in cui ci si aspettava che il polverone mediatico sulla sua positività al Clostebol, riscontrata durante Indian Wells, si fosse finalmente calmato. A seguito di una sentenza della ITIA che lo scagionava da ogni responsabilità, si pensava che la WADA avesse fino alla mezzanotte di venerdì per presentare ricorso. Tuttavia, la scadenza effettiva è slittata fino a lunedì a mezzanotte, lasciando Sinner in un incerto limbo.
Sinner è un giovane talento che ha dimostrato una notevole forza mentale, ma l’incertezza riguardo al suo futuro pesa. La WADA ha la possibilità di presentare un ricorso, che potrebbe anche essere avviato da Nado Italia, anche se quest’ultima opzione è considerata improbabile. I rischi per Sinner, nel caso di un ricorso, non sono da sottovalutare: sebbene non si parli di una squalifica di due anni come paventato da Kyrgios, esiste la possibilità di una colpa parziale, che potrebbe tradursi in una sospensione di 4-6 mesi. Ciò significherebbe per Sinner non solo la conclusione anticipata della stagione attuale, ma anche un inizio d’anno molto problematico.
In questo contesto, Sinner ha la chance di scrivere una nuova pagina della sua carriera con la finale degli Us Open, ma deve anche gestire la pressione derivante da questo scenario potenzialmente destabilizzante. Solo alla mezzanotte di lunedì saprà se il capitolo sul Clostebol sarà chiuso o se dovrà continuare a combattere. Questa situazione di incertezza, sebbene stressante, dimostra la resilienza del giovane tennista altoatesino, che ha già dimostrato di poter affrontare le sfide più difficili nel corso della sua carriera.