Un’anziana di 81 anni, originaria di Napoli, si trova in una situazione critica dopo essere stata vittima di una truffa che l’ha portata a rimanere senza pensione da cinque mesi. La donna è vedova, quasi cieca e ha bisogno di assistenza da parte dei suoi figli, che stanno cercando di risolvere la situazione complicata dall’accumulo di un debito con l’INPS di oltre 22mila euro. Questa somma potrebbe ulteriormente complicare le cose con l’Agenzia delle Entrate, rendendo il quadro finanziario dell’anziana sempre più grave.
La pensione che la donna dovrebbe percepire ammonta a circa 770 euro mensili, a cui si aggiungono 220 euro di invalidità. Tuttavia, dopo la truffa, la sua identità è stata cambiata fraudolentemente, e il problema è emerso solo quando, insieme a suo figlio, si è recata in posta e ha scoperto che parte della sua pensione non era stata accreditata. Questo evento ha svelato l’inganno, causando la sospensione dell’assegno sociale da parte dell’INPS.
In pochi mesi, l’anziana ha visto ridotto il suo già fragile sostegno economico, obbligando la sua famiglia a cercare attivamente una soluzione per far fronte alle necessità quotidiane, comprese le spese per i medicinali di cui ha urgente bisogno. Malgrado gli sforzi dei figli, la pensione continua a non essere accreditata, lasciandoli in una condizione di incertezza economica.
La situazione evidenzia le difficoltà che molte persone anziane possono affrontare in caso di frode e la complessità delle procedure burocratiche necessarie per il recupero dei diritti. La famiglia dell’anziana è determinata a far valere i diritti della madre e a lottare per riottenere ciò che le spetta di diritto, ma nel frattempo vivono una crescente ansia per le eventuali conseguenze fiscali e per la salute dell’anziana, già compromessa dalla malattia e dalla disabilità. La vicenda mette in risalto i rischi delle truffe, specialmente per le persone vulnerabili e la necessità di proteggere adeguatamente gli anziani dai raggiri.