Attivo sulla scena jazz internazionale da quasi vent’anni, Giuseppe Venezia è riconosciuto come una “first call” da molti musicisti americani che si esibiscono in Europa. Dopo una lunga pausa, ritorna con l’album “I’ve been waiting for you”, pubblicato da GleAM Records, un’opera interamente composta da sue creazioni. Il progetto è realizzato con un quintetto d’eccezione, composto da artisti fidati: Attilio Troiano al sassofono tenore e flauto, Bruno Montrone al pianoforte, Pasquale Fiore alla batteria, e Fabrizio Bosso alla tromba, che partecipa attivamente a tutte le tracce del disco.
L’album esplora varie tematiche e forme del Jazz moderno, filtrate dalla raffinata cifra artistica di Venezia. La traccia d’apertura, “Prelude to a Message”, vede il bassista isolato nel preparare il messaggio del brano successivo con poche note che rimbalzano nell’aria. A seguire, “Messaggeri” offre un evidente tributo all’estetica hardbop, onorando il legacy dei Messanger di Art Blakey attraverso una composizione che alterna sezioni afro/latin e swing, dimostrando la connessione tra i musicisti.
La title track, “I’ve Been Waiting for You”, è dedicata al figlio di Venezia e presenta una melodia dolce che si sviluppa su un tempo 3/4, con flauto e tromba che si intrecciano, mentre la ritmica tesse un sottofondo sempre più ricco. “Song for Gerald” è un omaggio a Gerald Cannon, che ha influenzato profondamente Venezia nella sua crescita musicale e personale.
“Just a Line from the Past” è una ballad autentica che evita il manierismo, presentando un contrasto tra tromba e sassofono. La dolcezza dell’assolo di Bosso si contrappone alla ricerca di sonorità più aspre di Troiano. “Blue Bird” è una traccia energica nello stile bebop, un tributo ai grandi musicisti del Jazz, caratterizzata da una struttura blues evoluta. L’album si conclude con “The Shortest Story”, una composizione di sonorità moderne e una struttura tipica del jazz, ma con sezioni ridotte per sfidare l’autore nella sintesi melodica. L’album, attraverso la voce di cinque musicisti di alto livello, parla dell’amore per il Jazz e della loro creatività.
