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martedì, 14 Gennaio, 2025
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Assegno unico: novità e guida per ottenerlo

Nel 2025, l’Assegno Unico Universale (Auu) presenta una modifica significativa: non influenzerà più il calcolo dell’Isee, bensì sarà considerato solo per l’assegnazione del bonus nido. Le famiglie già beneficiarie dovranno limitarsi ad aggiornare l’Isee entro il 28 febbraio, poiché non è necessaria una nuova domanda. In caso di mancato aggiornamento, l’assegno sarà erogato all’importo minimo, con possibilità di regolarizzare la propria posizione fino al 30 giugno.

L’Auu spetta a tutti, indipendentemente dal reddito o dalla condizione lavorativa, e viene erogato per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza. È previsto anche per i figli maggiorenni fino a 21 anni, ma solo se studiano, lavorano (con un reddito inferiore a 8.000 euro annui) o sono disoccupati. I figli con disabilità possono riceverlo senza limiti di età.

Le date di pagamento dell’Auu rimangono simili a quelle del 2024, con accrediti dopo la metà del mese per chi è già assegnatario. Per i nuovi beneficiari o chi ha modifiche nel nucleo familiare, i tempi saranno più lunghi, fino a fine mese. Non è necessaria una nuova domanda se la situazione Isee è invariata, ma è obbligatorio farla in caso di nascita di un figlio, modifica nella disabilità, cambiamento nella frequenza scolastica, separazione dei genitori, ripartizione dell’assegno o variazioni reddituali.

Gli importi dell’assegno variano da un minimo di 57 euro a un massimo di 200 euro per each figlio minorenne. Per i figli da 18 a 21 anni, l’importo varia da 28 a 97 euro. Le famiglie con quattro o più figli hanno diritto a una maggiorazione di 150 euro mensili. Ulteriori aumenti sono previsti per le mamme under 21, genitori vedovi e chi ha figli disabili.

La domanda per l’AUU può essere presentata online sul sito dell’Inps a partire dal 1 gennaio, con validità dal mese di marzo dell’anno corrente fino a febbraio dell’anno successivo. È necessario accedere con le credenziali (SPID, CIE o CNS) e avere a disposizione il codice fiscale del richiedente e degli altri genitori, il codice fiscale dei figli a carico e l’Iban per l’accredito.

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