22 Settembre 2024

Aterosclerosi: Scoperto un Nuovo Fattore di Rischio

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Negli ultimi anni, la nostra comprensione delle malattie cardiovascolari è migliorata grazie alla scoperta di nuovi fattori di rischio. Un recente studio condotto dal Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC) in Spagna ha identificato l’ematopoiesi clonale come un nuovo significativo fattore di rischio per l’aterosclerosi, una condizione in cui placche di grasso si accumulano nelle arterie, portando a infarti e ictus. Questo processo è caratterizzato da mutazioni genetiche nelle cellule staminali ematopoietiche, che portano a una proliferazione anomala di cellule del sangue difettose.

L’ematopoiesi clonale, sebbene comune negli anziani, può essere presente anche in individui più giovani e sani, rappresentando un pericolo nascosto. La ricerca ha evidenziato che le persone con tali mutazioni presentano un rischio maggiore di sviluppare placche aterosclerotiche. Questa condizione differisce da altri fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione o diabete, poiché è legata a mutazioni genetiche piuttosto che a fattori legati allo stile di vita.

Lo studio del CNIC, pubblicato su Nature Medicine nel 2024, ha fornito prove convincenti che l’ematopoiesi clonale non è solo correlata, ma causa attiva dell’aterosclerosi. Le mutazioni aumentano la produzione di mediatori infiammatori, accelerando l’accumulo di placche nei vasi sanguigni. Questo collegamento implica che la presenza di queste mutazioni può esacerbare lo sviluppo delle malattie aterosclerotiche e il rischio di gravi eventi cardiovascolari.

Inoltre, la ricerca ha identificato un potenziale trattamento per affrontare il rischio associato all’ematopoiesi clonale: la colchicina, un farmaco antinfiammatorio usato per la gotta. La colchicina potrebbe aiutare a ridurre l’infiammazione causata dalle mutazioni hematopoietiche, rallentando così il processo aterosclerotico. Tuttavia, è necessario condurre ulteriori studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza di questo approccio terapeutico.

La scoperta dell’ematopoiesi clonale come fattore di rischio cardiovascolare amplia la comprensione delle malattie cardiache. Le persone con tali mutazioni hanno un rischio significativamente più elevato di sviluppare patologie cardiovascolari rispetto a chi non ne è colpito. Questo nuovo fattore, legato a mutazioni genetiche piuttosto che a scelte di vita, rappresenta una aggiunta importante ai tradizionali fattori di rischio come l’ipertensione e l’obesità.

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