A partire da ottobre, l’assegno unico universale subirà un incremento, come comunicato dall’Inps. Questa misura, che rappresenta un insieme di aiuti per le famiglie, prevede un importo base calcolato in base all’ISEE e include diverse maggiorazioni, adattate alle specifiche situazioni familiari, come la condizione lavorativa e il numero dei figli. L’assegno base verrà integrato da maggiorazioni che possono arrivare fino a 100 euro, disponibili per le famiglie che rispettano determinati requisiti e presentano la richiesta.
Le maggiorazioni applicabili all’assegno unico includono un incremento del 50% per i figli sotto un anno di età. Inoltre, per le famiglie con almeno tre figli a carico, l’assegno aumenta del 50% per ogni figlio nella fascia di età tra uno e tre anni, a patto che l’ISEE sia pari o inferiore a 40.000 euro. Anche le famiglie con almeno quattro figli a carico ricevono un incremento del 50%. Le maggiorazioni per figli disabili varieranno in base alla gravità della disabilità. Ulteriormente, per le madri sotto i 21 anni, l’assegno viene incrementato di 20 euro per ogni figlio. Per i nuclei vedovili, è prevista una maggiorazione che può durare fino a cinque anni dall’evento luttuoso.
L’Osservatorio Statistico dell’INPS ha fornito dati sugli aiuti dell’Assegno Unico Universale. Nei primi sette mesi del 2024, sono stati erogati 11,5 miliardi di euro alle famiglie, sommando agli 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. Nel complesso, nel 2024, sono stati 6.219.848 i nuclei familiari beneficiari, per un totale di 9.854.566 figli.
Nello specifico, per il mese di luglio 2024, l’importo medio per figlio, comprensivo delle varie maggiorazioni, si attesta a 171 euro. Questo valore può variare, partendo da circa 57 euro per coloro che non presentano l’ISEE o superano la soglia massima, che nel 2024 è di 45.574,96 euro, fino a raggiungere 224 euro per i nuclei con l’ISEE più basso, fissato a 17.090,61 euro per l’anno in corso.