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martedì, 14 Gennaio, 2025
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Aumento dei trapianti di cuore e rene: il 2024, l’anno d’oro della donazione

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che nel 2024 la Rete nazionale trapianti ha raggiunto risultati senza precedenti, con 4692 trapianti eseguiti, aumentando di 226 rispetto al 2023. L’Italia si conferma al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, per numero di trapianti. Sono state effettuate 2110 donazioni di organi, una crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente, portando il tasso nazionale di donazione a 30,2 donatori per milione di abitanti. Le regioni con i tassi più elevati di donazione sono Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, ma anche il Sud mostra un incremento, con la Sicilia che registra un aumento del 5,7%.

Tra i trapianti, quelli di cuore sono cresciuti a 418 (da 370 nel 2023), mentre i trapianti di rene sono stati 2393 (+149). I trapianti di fegato registrano un aumento dell’1,8% a 1732, mentre quelli di polmone sono diminuiti da 188 a 174. Nel complesso, l’Italia è passata da 69,2 a 75,5 trapianti ogni milione di persone. Le aree con il maggior numero di trapianti includono Veneto, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Emilia-Romagna.

Il numero di donatori di midollo osseo attivi nel registro IBMDR ha superato il mezzo milione, grazie all’iscrizione di 32.184 nuovi potenziali donatori giovani. Un fattore chiave per l’aumento delle donazioni è stato il miglioramento nella donazione da cuore fermo, con un incremento del 29,4% e 276 donazioni effettive, portando a 621 trapianti (+39,9%). I centri ospedalieri dedicati sono aumentati a 85.

Schillaci ha sottolineato i progressi nel ridurre il divario dei tassi di donazione tra Nord e Sud, grazie alla collaborazione tra il Centro nazionale trapianti e le Regioni. In termini di sostegno, la legge di bilancio ha allocato 10 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa per trapianti e migliorare la gestione degli organi. Infine, il ministro ha evidenziato l’importanza della Rete trapianti italiana in Europa, con la presidenza del FOEDUS per facilitare lo scambio di organi nell’UE.

Nonostante i risultati positivi, il ministro ha notato la necessità di affrontare le criticità, come il tasso di opposizione alla donazione. Ha invitato a promuovere una cultura della donazione per salvare più vite, anticipando iniziative nel 2025 per capire le motivazioni dei cittadini riguardo alla donazione.

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