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giovedì, 2 Gennaio, 2025
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Aumento delle bollette del 18% nel primo trimestre del 2025

Le tensioni internazionali rinnovate e un inverno freddo provocheranno un aumento delle bollette di luce e gas a partire da gennaio. La causa principale di questo rincaro è la scadenza dell’accordo tra Russia e Ucraina per il transito del metano verso l’Europa centrale, prevista per domani. In assenza di un rinnovo, mercoledì si fermeranno le forniture di Gazprom che attualmente ancora raggiungono l’Europa e, in parte, anche l’Italia. Secondo l’Arera, l’autorità per l’energia, si prevede un incremento dei costi per l’elettricità superiore al 18% nel primo trimestre del 2025.

Questo aumento avrà un impatto significativo sulle fasce più vulnerabili della popolazione, che comprendono circa 3,5 milioni di persone, in gran parte over-75, percettori di bonus sociale, disabili e malati che utilizzano dispositivi salvavita. Per quanto riguarda i clienti del mercato libero, gli aumenti saranno influenzati dai contratti stipulati; coloro che hanno optato per offerte con prezzi bloccati potrebbero subire minor impatto economico.

Nella piazza di Amsterdam, le quotazioni del gas sono aumentate negli ultimi giorni, con una tendenza che è continuata per tutto dicembre. Venerdì, Arera annuncerà il nuovo prezzo del gas, il quale potrebbe tradursi in ulteriori rincari anche per il riscaldamento. Questa situazione si configura in un contesto già difficile, dove l’innalzamento dei costi energetici incide pesantemente sul bilancio familiare delle persone più fragili, aggravando ulteriormente le disuguaglianze socio-economiche.

In conclusione, l’evoluzione della situazione geopolitica e le scelte politiche legate ai contratti di approvvigionamento energetico rivestono un ruolo cruciale nel determinare le future bollette degli italiani, a fronte di un clima di incertezza e preoccupazione per le forniture di gas nell’immediato futuro. La necessità di trovare soluzioni adeguate per affrontare questi aumenti sarà fondamentale per garantire la stabilità e il benessere delle famiglie, specialmente delle categorie più vulnerabili che rischiano di subire maggiormente gli effetti della crisi energetica.

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