22 Settembre 2024

Azienda del lodigiano sfrutta mille braccianti, indagato il titolare

La Guardia di Finanza di Lodi, su delega della locale procura, ha notificato al proprietario di un’azienda agricola lodigiana il divieto di esercitare la sua attività imprenditoriale per un anno nel quadro di un’inchiesta per caporalato. Dagli accertamenti del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle con la collaborazione dell’Inps è emerso uno sistematico ricorso all’utilizzo di manodopera irregolare per la coltivazione e raccolta di ortaggi.

Ai lavoratori, che sono pressoché tutti di origine extracomunitaria, sarebbero state imposte ore di lavoro ben superiori alle 169 mensili previste dal contratto nazionale di lavoro per la categoria.

I lavoratori durante i mesi della raccolta hanno lavorato senza la possibilità di fruire di permessi o riposi, mediamente per un numero di ore mensili pari al doppio di quelle previste da contratto, con punte fino a 512 ore mensili. Tale eccedenza di ore di lavoro, non dichiarata ai competenti uffici, ha riguardato, dal 2017 al 2023, un complessivo numero di 1.054 posizioni lavorative irregolari, con un’evase contributiva e fiscale quantificata in circa 3 milioni di euro.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, l’imprenditore faceva leva sullo stato di necessità dei lavoratori, a molti dei quali venivano peraltro fornite soluzioni alloggiative precarie, degradanti e sovraffollate, facendo anche pagare una quota relativa alla concessione del posto letto e delle utenze attraverso la decurtazione dello stipendio.

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