Il caso Sangiuliano-Boccia ha suscitato un ampio interesse internazionale, dando vita a una serie di articoli sui principali media stranieri. Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura italiano, ha ammesso di avere una relazione con l’influencer Maria Rosaria Boccia, una situazione che ha portato alle sue dimissioni. La vicenda è esplosa quando è emerso che Boccia, dopo la rottura con Sangiuliano, aveva registrato conversazioni private utilizzando una telecamera nascosta, rendendo pubbliche alcune delle sue interazioni all’interno del governo.
La stampa britannica, in particolare, ha trattato il tema in modo scandalistico, con il Daily Mail che ha definito la situazione come “uno scandalo MOLTO italiano”. Anche se la situazione potrebbe ricordare il recente scandalo che ha coinvolto il politico britannico Matt Hancock, i titoli spesso cercavano di sottolineare l’originalità dell’incidente italiano. Il Washington Post ha offerto una resa più sobria, ponendo l’accento sul fatto che la delusione per la relazione avesse imbarazzato il governo di Giorgia Meloni, che ha comunque definito Sangiuliano “un uomo onesto”.
Media come Bild e Le Monde hanno fatto eco a queste sensazioni, illustrando la reazione pubblica e le dimissioni del ministro, che ha dichiarato di aver riflettuto profondamente sulla sua situazione. Il ministro, che era già sposato, ha anche espresso rammarico pubblicamente nei confronti della moglie per il tradimento.
A livello internazionale, la vicenda ha sollevato interrogativi sulle capacità di gestione da parte del governo e ha messo in luce potenziali conflitti di interesse, nel momento in cui si scopriva che Boccia aveva cercato di ottenere un posto come consulente ministeriale. La stampa spagnola e americana ha effettuato delle analisi sul modo in cui lo scandalo ha influito sulla stabilità del governo italiano, costringendo Meloni a dare spiegazioni.
Infine, il caso Sangiuliano-Boccia ha dimostrato come gli affari privati dei politici possano rapidamente trasformarsi in scandali di rilevanza mondiale, portando non solo a dimissioni, ma anche a una riflessione più ampia su comportamenti ritenuti inadeguati e sulle loro conseguenze nelle cariche pubbliche.