L’apertura dei principali listini europei è stata debole, con una flessione generale dei mercati, eccetto Londra che segna un aumento dello 0,48%. Dopo un inizio incerto, Parigi ha recuperato leggermente fiducia, sostenuta dalle dichiarazioni del governatore della banca centrale francese, Villeroy, il quale ha indicato che un nuovo ribasso dei tassi di interesse da parte della BCE sarebbe “molto probabile”. I mercati presentano le seguenti performance: Milano -0,12%, Parigi +0,07%, Francoforte -0,07% e Madrid -0,30%.
In mattinata, sono giunti dati positivi dalla Germania, con un surplus della bilancia commerciale che ha superato le aspettative, raggiungendo i 22,5 miliardi, grazie a esportazioni superiori alle importazioni nel mese di agosto. Tuttavia, il sentiment negativo è stato influenzato principalmente dall’andamento dei mercati cinesi, gravati dalle preoccupazioni per la crisi economica del Paese. A Hong Kong si è registrato un ulteriore calo di circa mezzo punto, seguendo un crollo di oltre nove punti. Le borse di Shangai e Shenzen hanno registrato perdite significative, rispettivamente del 6,52% e dell’8,56%.
La crisi economica cinese ha avuto un impatto anche sul mercato del petrolio, dopo una recente impennata legata alle tensioni in Medio Oriente. Attualmente, il prezzo del petrolio Brent, il benchmark europeo, è sceso a 77,5 dollari al barile.
Dall’altra parte dell’Atlantico, Wall Street ha visto un rimbalzo, con il Nasdaq in crescita dell’1,45% e il Dow Jones dello 0,30%. Questo recupero è stato alimentato da una forte domanda di microchip per applicazioni nell’intelligenza artificiale, che ha spinto i mercati a avvicinarsi ai record storici precedenti. In sintesi, mentre l’Europa affronta incertezze e negatività, gli Stati Uniti mostrano segni di resilienza, con una crescita sostenuta da settori chiave come quello tecnologico.