Brutta apertura per i listini europei, con tutti i mercati che registrano un calo superiore a un punto percentuale. Madrid è la peggiore, perdendo l’1,66%, seguita da Milano e Parigi, entrambe a -1,33% e -1,32%. Francoforte limita i danni con un -1,19%. Questa partenza negativa segue la decisione della Fed di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base, ma il presidente Jerome Powell ha deluso i mercati annunciando solo due tagli ai tassi previsti per il 2025, anziché i quattro attesi. La Fed sembra attendere le scelte economiche di Trump, il che ha generato insoddisfazione a Wall Street, dove il Nasdaq ha perso il 3,56% e il Dow Jones il 2,58%. Tuttavia, i futures per la giornata successiva indicano un leggero rimbalzo, con il Nasdaq in aumento dello 0,37% e il Dow Jones dello 0,32%.
Anche in Giappone ci sono stati segnali negativi, con la banca nazionale che ha lasciato invariati i tassi di interesse e il Nikkei che ha chiuso con una perdita dello 0,69%. A Milano, l’attenzione è rivolta ai titoli bancari, i quali sono tutti in calo, con Unicredit che perde oltre l’1%, Banco Bpm a -0,89% e Monte Paschi a -1,76% dopo l’uscita dei consiglieri del tesoro. Anche Stellantis è negativa, segnando un -1,10%.
A Piazza Affari, Telecom Italia segna una flessione dello 0,81% dopo l’offerta vincolante da 700 milioni da parte del Tesoro e di Asterion per Sparkle. Il settore energetico risente del calo del petrolio, con il Brent che scende sotto i 73,00 dollari al barile. I mercati europei quindi affrontano una giornata complicata, con sfide sia a livello interno che internazionale, in un contesto di incertezze economiche e strategiche.