La Bundesbank, la banca centrale tedesca, ha abbassato drammaticamente le sue previsioni di crescita per l’economia tedesca nel 2025 e nel 2026, andando incontro a un periodo prolungato di debolezza. La Germania, la più grande economia d’Europa, affronta una serie di sfide, tra cui il rallentamento del settore manifatturiero, la diminuzione della domanda di esportazioni, l’incertezza politica interna e il rischio di nuove tensioni commerciali con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo le previsioni riviste, la produzione tedesca crescerà solo dello 0,2% nel 2025, rispetto all’1,1% previsto a giugno, e dell’0,8% nel 2026, in calo dall’1,4% stimato in precedenza.
Queste stime rappresentano un significativo deterioramento rispetto alle proiezioni del governo pubblicate a ottobre, alimentando le preoccupazioni per una ripresa economica che sembra sempre più lontana. Joachim Nagel, capo della Bundesbank, ha sottolineato che l’economia tedesca è alle prese non solo con venti contrari persistenti, ma anche con problemi strutturali che ne compromettono la crescita. Inoltre, la banca centrale ha ridotto le previsioni già per il 2024, anticipando una contrazione dello 0,2%, in linea con altre stime recenti.
Le previsioni negative pongono una seria sfida per il Cancelliere Olaf Scholz, in vista delle elezioni previste per febbraio, le quali si svolgeranno sette mesi prima del previsto. Le difficoltà economiche sono diventate un tema centrale nella campagna elettorale, accentuate dal recente collasso del governo di coalizione di Scholz dovuto a conflitti interni sul bilancio e su come rilanciare l’economia tedesca.
Insomma, l’economia tedesca si trova in un momento critico, con previsioni di crescita che mostrano segnali allarmanti. Gli attori politici e economici dovranno affrontare questa crisi con strategie efficaci per cercare di invertire la rotta e favorire una ripresa economica in un contesto complesso e sfidante.
