Giovedì notte ad Amsterdam si è consumato un attacco antisemita che ha scosso profondamente l’Europa. Un gruppo di tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv è stato assalito dopo la partita contro l’Ajax, suscitando una condanna internazionale e costringendo il premier israeliano Netanyahu a inviare due aerei per riportare a casa i connazionali. Questo episodio è stato paragonato da Netanyahu alla “Notte dei Cristalli”, l’evento che segnò l’inizio dell’Olocausto nel 1938. Durante l’attacco cinque tifosi israeliani sono stati feriti, ma sono stati dimessi dall’ospedale. Le autorità olandesi hanno arrestato 62 assalitori, e il premier olandese Schoof ha espresso un profondo senso di vergogna, mentre il leader della destra radicale, Geert Wilders, ha condiviso sentimenti di rabbia e vergogna, definendo l’Olanda “la Gaza d’Europa”.
Questo incidente solleva interrogativi sulla crescita del sentimento antisemita in Europa. La domanda è se l’Occidente abbia veramente la volontà di contrastare questa crescente follia. Alcuni esperti attribuiscono la situazione al malessere giovanile e al ritorno di ideologie antiche come il nazismo. Si sostiene che le nuove generazioni vivano in un presente concreto e privo di ideologie, con una conoscenza storica superficiale, spesso limitata a poche immagini derivate dai media.
La crescente tensione proveniente dalla guerra in Israele sta alimentando un’ondata di proteste in Europa, dove le campagne antisemite sui social media, avviate già a settembre, stanno reclutando adepti in contesti inaspettati. Netanyahu ha evocato la “Notte dei cristalli” per sottolineare la gravità della situazione attuale, ricollegandola al pogrom del novembre 1938 in Germania, durante il quale violenze sistematiche contro gli ebrei causarono centinaia di vittime e migliaia di arresti. Questa serie di aggressioni a Amsterdam ha già assunto una dimensione politica, suggerendo che l’antisemitismo sta diventando un nuovo fronte di guerra e una grave preoccupazione per la società europea.