20 Settembre 2024

Caldo Estremo: Preparatevi alle Bollette Stratosferiche di Agosto

Le elevate temperature di luglio e agosto hanno costretto gli italiani a utilizzare continuamente i climatizzatori, portando a un fabbisogno di energia elettrica di 27,5 miliardi di kWh solo ad agosto, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Questo è il livello più alto di consumo mai registrato per agosto. Questo aumento è dovuto anche alla crescente domanda nel settore dei servizi. Rispetto ad agosto 2022, la variazione positiva è notevole, considerando che c’era un giorno lavorativo in meno (21 vs 22) e una temperatura media superiore di 2°C. Considerando le correzioni per calendario e temperatura, la crescita della domanda elettrica è del 4,8%.

A livello territoriale, l’aumento è uniforme: +7,9% al Nord, +8,6% al Centro e +8,4% al Sud e Isole. Nei primi otto mesi del 2024, il fabbisogno nazionale è in crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.

La relazione mensile di Terna mostra che l’86,6% della domanda elettrica italiana è stata coperta dalla produzione nazionale e il restante 13,4% dalle importazioni. Il saldo import-export è di 3,7 TWh, con un aumento dell’11,4% rispetto ad agosto 2023. L’import netto da gennaio ad agosto 2024 è aumentato del 3,9% rispetto all’anno precedente.

La produzione nazionale netta è stata di 23,9 miliardi di kWh, con le fonti rinnovabili che hanno coperto il 40,5% della domanda elettrica, in calo rispetto al 43,7% di agosto 2023. La produzione termica è aumentata del 12,8% grazie all’incremento della generazione a gas, mentre quella da carbone è diminuita drasticamente del 63,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Sono aumentate anche le produzioni idrica (+9,4%) e fotovoltaica (+15,1%); quest’ultima ha visto una crescita di 564 GWh, grazie all’aumento della capacità installata, che ha compensato una diminuzione dell’irraggiamento. Invce, la produzione eolica è diminuita drasticamente del 47,7% a causa della scarsa disponibilità di vento, insieme a una leggera riduzione della produzione geotermica (-2,3%).

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