venerdì, Ottobre 4, 2024
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Cane sordo e cieco massacrato in Sardegna: la protesta in una scultura di sabbia FOTO

La Sardegna è tornata al centro dell’attenzione a causa di un tragico episodio di maltrattamento animale che ha scosso la comunità. Il 31 agosto, Alex, un cane anziano, cieco e sordo, è stato aggredito brutalmente da un gruppo di ragazzi durante la festa del patrono San Raimondo a Bono, nel Sassarese. Dopo tre giorni di sofferenze, il cane è purtroppo deceduto. Questo episodio segue un precedente caso di maltrattamento avvenuto in Ogliastra, dove un gattino era stato gettato da un ponte da un gruppo di giovani.

In risposta a questa atrocità, l’artista della sabbia Nicola Urru ha creato una scultura sulla spiaggia di Platamona, nei pressi di Sassari. L’opera rappresenta tre piccoli demoni che colpiscono il cane con bastoni, mentre le loro bocche sono serrate da un lucchetto. Questa scultura simboleggia la tortura inflitta a San Raimondo, il cui silenzio fu imposto da un carnefice, richiamando così l’attenzione sull’ingiustizia subita da Alex. Urru ha utilizzato questo richiamo storico per evidenziare il silenzio che circonda il caso e condannare la brutalità e l’omertà che avvolgono simili episodi.

Nel suo appello sui social, Urru ha invitato chiunque avesse informazioni sul caso a contattare le autorità. Ha esposto come l’omertà rappresenti una grave minaccia alla vita sociale, capace di trasformare la vitalità e la creatività in agonia. L’associazione animalista Leidaa, la quale aveva già segnalato l’accaduto ai carabinieri, è attivamente impegnata nella ricerca dei responsabili, ma finora non si sono registrati sviluppi significativi.

Questo triste episodio non è solo un richiamo all’attenzione sulla violenza contro gli animali, ma anche un invito all’azione per garantire che simili atti non rimangano impuniti. La scultura di Urru è diventata un simbolo di condanna per la gratuità della violenza e un monito per la comunità affinché ci si opponga a tali atrocità. La speranza è che la visibilità di questo caso possa portare a una maggiore responsabilità e giustizia per gli animali maltrattati in Sardegna e oltre.

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