Il dibattito sul Canone Rai è tornato al centro dell’attenzione dopo che un emendamento al DL Fisco per ridurre l’importo annuale a 70 euro è stato bocciato in Aula al Senato. Questa proposta avrebbe prorogato la riduzione già attuata lo scorso anno, che aveva abbassato l’importo totale a carico delle famiglie. È importante notare che alcune categorie, come gli ultra settantacinquenni con reddito basso, sono esenti dal pagamento.
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha commentato che questa riduzione avrebbe portato a un risparmio insignificante per i cittadini, pari a soli 50 centesimi al mese, ma avrebbe comportato una spesa di 430 milioni di euro per compensare la Rai. Secondo Gasparri, tali fondi potrebbero essere meglio utilizzati per misure più significative, come la diminuzione dell’Irpef.
Gasparri ha ribadito che la posizione di Forza Italia sull’argomento è costante e risale da tempo. Ha spiegato che la proposta di un canone ridotto non ha un impatto significativo, poiché il vantaggio per i cittadini sarebbe minimo e lo Stato dovrebbe comunque finanziare la Rai con somme provenienti dalla fiscalità generale. Ha sottolineato che il patto di governo include il taglio delle tasse, sostenendo che la maggioranza sta affrontando la questione in modo razionale.
In merito al futuro del Canone Rai, il governo ha già badato di non confermare la riduzione per il 2024. Pertanto, nel 2025, il canone tornerà al suo importo normale di 90 euro, da versare attraverso la bolletta elettrica o altre modalità di pagamento stabilite dalla legge.
Il Canone Rai è un’imposta obbligatoria che deve essere pagata una sola volta per nucleo familiare e si applica a chi possiede un apparecchio televisivo. Tuttavia, sono previste esenzioni per categorie specifiche, inclusi coloro che non possiedono un apparecchio, gli over 75 con redditi sotto gli 8000 euro e i militari o diplomatici stranieri. Chi soddisfa questi criteri può richiedere l’esenzione seguendo le procedure previste.