28 Settembre 2024

Carlo D’Attanasio: Quattro Anni di Detenzione in Papua Nuova Guinea

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Da oltre quattro anni, un uomo di 55 anni si trova bloccato in Papua Nuova Guinea, dopo essere stato accusato inizialmente di traffico di droga e successivamente di terrorismo internazionale. Nel 2019, aveva intrapreso un viaggio in barca a vela per circumnavigare il mondo. Nel marzo del 2020, giunge in Papua Nuova Guinea e decide di fermarsi per una sosta temporanea che si protrae per cinque mesi. Quando è pronto a ripartire, un piccolo aereo si schianta sull’isola poco dopo il decollo. All’interno del velivolo, la polizia trova 611 chili di cocaina, presumibilmente destinati all’Australia.

Due giorni dopo l’incidente, due uomini locali vengono arrestati, ma inaspettatamente anche Carlo viene preso in custodia senza spiegazioni. Nonostante le iniziali accuse di traffico di droga, nel corso dei mesi queste iniziano a scricchiolare. La stampa locale comincia a esprimere dubbi sulle accuse contro di lui, e poiché non vengono trovate prove concrete, la situazione muta con l’accusa che evolve in terrorismo internazionale. Carlo affronta un lungo processo, caratterizzato da rinvii e incertezze legali, e alla fine viene condannato per riciclaggio.

Nel marzo del 2024, a Carlo viene diagnosticato un tumore al colon, aggravando ulteriormente la sua situazione. Di fronte a questa emergenza medica, nel mese di aprile 2023, il ministro italiano degli Esteri, Antonio Tajani, firma una richiesta di rimpatrio per motivi umanitari, evidenziando la criticità delle condizioni di salute dell’uomo e la necessità di assistenza.

Questa vicenda ha attirato l’attenzione dei media, non solo per le oscure accuse e il lungo processo giudiziario, ma anche per le condizioni di vita dell’uomo incarcerato e malato in un paese straniero. Nonostante la mancanza di prove concrete contro di lui e l’evoluzione delle accuse, Carlo continua a lottare per la giustizia e per il suo rimpatrio in Italia, sperando di ricevere le cure necessarie e di tornare a casa. La sua storia solleva importanti questioni sui diritti umani e sulla giustizia, particolarmente riguardo ai cittadini stranieri arrestati in contesti legali complessi.

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