L’attività eruttiva al cratere centrale dell’Etna, noto come Voragine, si sta intensificando. Dalla Voragine escono colate laviche che scendono “a cascata” verso il cratere sommitale Bocca Nuova. La dinamica stromboliana, osservata in due bocche sul nuovo cono, ha visto un’accelerazione che ha portato a una rapida crescita del cono stesso. L’Etna e lo Stromboli sono noti per la loro esplosività, dovuta a lievi variazioni nella composizione chimica del magma.
Queste informazioni derivano da uno studio intitolato “Magma titanium and iron contents dictate crystallization time scales and rheological behaviour in basaltic volcanic systems”, pubblicato sulla rivista Nature Communications Earth & Environment. La ricerca è stata condotta da un team multidisciplinare dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), dell’Università Roma Tre e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Fabrizio Di Fiore, primo autore dello studio e ricercatore Ingv, spiega che le concentrazioni di elementi chimici come titanio e ferro influenzano il comportamento vulcanico. Le variazioni chimiche portano alla formazione di cristalli nel magma, aumentando la sua viscosità e la capacità di trattenere le bolle di gas. Se queste bolle non riescono a fuoriuscire, si accumulano dentro il vulcano, incrementando la pressione e favorendo eruzioni esplosive.
Alessandro Vona, vulcanologo dell’Università Roma Tre, sottolinea come il loro studio rappresenti un avanzamento nella comprensione del trasporto del magma, che è cruciale per determinare gli stili eruttivi. Sebbene i magmi basaltici, come quelli dell’Etna e dello Stromboli, tendano a generare eruzioni effusive, la ricerca chiarisce perché si verificano anche eventi esplosivi.
Danilo Di Genova, ricercatore del Cnr-Issmc, mette in evidenza l’importanza dell’interazione tra vulcanologia e scienza dei materiali, evidenziando che piccole variazioni nella concentrazione di ferro e titanio nel magma possono influenzarne il comportamento. Alcuni magmi sono più capaci di solubilizzare questi elementi, mentre altri tendono a espellerli rapidamente sotto forma di cristalli, influenzando così l’attività vulcanica e la sua manifestazione esplosiva.