La giornalista Cecilia Sala, detenuta nel carcere di Evin da 12 giorni, potrebbe essere liberata ed espulsa dall’Iran in cambio della concessione degli arresti domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, attualmente incarcerato in Italia. Abedini, un ingegnere svizzero-iraniano di 38 anni, è stato arrestato a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. È ritenuto coinvolto in attività legate ai droni iraniani e affronta accuse gravi, tra cui “cospirazione” e “associazione a delinquere per fornire supporto a un’organizzazione terroristica”, rischiando pesanti pene detentive.
Il Ministero della Cultura e della Guida islamica iraniano ha confermato l’arresto di Sala, sostenendo che avrebbe “violato la legge della Repubblica islamica”, ma non ci sono accuse specifiche formulate contro di lei, indicando che la sua detenzione è probabilmente una forma di pressione legata al caso di Abedini. Sala è considerata una “moneta di scambio” per l’Iran, che è interessato a ottenere i domiciliari per l’ingegnere in cambio della sua liberazione.
La Corte d’Appello di Milano deve decidere sulla richiesta di arresti domiciliari per Abedini, con un’udienza da programmare entro 48 ore. L’avvocato di Abedini ha presentato un’istanza per trasferirlo in un appartamento a Milano, affermando che non ci sono rischi di fuga o di reiterazione del reato. Nel frattempo, gli Stati Uniti sollecitano la sua estradizione, avendo già inviato la documentazione necessaria alla Farnesina, che dovrà transitare attraverso il Ministero della Giustizia.
In questo contesto, il governo italiano potrebbe ritardare il processo di estradizione. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio avrà trenta giorni per esaminare la documentazione prima di procedere. Durante questo tempo, il Ministero potrà valutare le richieste degli Stati Uniti e chiedere eventuali chiarimenti.
Esistono altre possibilità per il rilascio di Cecilia Sala, incluso il trasferimento di Abedini a Teheran, condizione richiesta dall’Iran, anche se gli Stati Uniti sarebbero meno propensi a questa soluzione. Un’altra opzione contemplata è uno scambio triangolare di prigionieri, simile ad accordi precedenti, in cui cittadini iraniani detenuti altrove potrebbero essere liberati a fronte della restituzione di Sala. Questo scenario richiederebbe la mediazione degli Stati Uniti, che potrebbero facilitare negoziazioni con altri paesi.