Il governo italiano ha chiarito che non si tratta di una revisione del catasto, ma piuttosto dell’applicazione di misure già esistenti che non sono state completamente attuate. In particolare, si fa riferimento al censimento degli immobili catastali e all’adeguamento degli estimi per gli edifici che hanno usufruito del Superbonus 110%, come disposto dall’ultima legge di Bilancio. L’iniziativa del Tesoro è volta a fare luce sulle “case fantasma” e sulle ristrutturazioni, ma quantificare gli effetti di tali misure rappresenta una sfida complessa.
Nel caso in cui si verifichi un innalzamento della classe catastale, ciò comporterebbe il rischio di rincari significativi, fino a due cifre, dei valori su cui si basano le imposte. Pertanto, l’azione del governo si concentra sull’implementazione di due misure già previste: il censimento delle case fantasma, che sono attualmente sconosciute al fisco, e l’obbligo di aggiornare il catasto dei fabbricati mediante il modello Docfa entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori. Questa normativa si applica sia ai beneficiari di bonus che a coloro che non ne hanno usufruito, qualora le opere effettuate modifichino lo stato dell’immobile.
Inoltre, l’utilizzo di tecnologie moderne, come le foto aeree, sta contribuendo a identificare le proprietà immobiliari non dichiarate al fisco, per garantire che ogni immobile sia correttamente registrato e tassato. Questo rappresenta un passo importante verso la regolarizzazione e la trasparenza nel mercato immobiliare.
Il governo si impegna, quindi, a far rispettare disposizioni già esistenti con l’intento di incentivare una maggiore compliance fiscale e garantire equità tra i contribuenti. Si prevede che l’applicazione di queste misure avrà un impatto significativo sul sistema catastale italiano e sulla raccolta delle imposte immobiliari, ma il percorso per la loro attuazione e la conseguente modifica dei valori catastali potrebbe essere lungo e complesso.