Il gattino Boh, nei pressi di Verolengo, è stato colpito e ucciso da un cacciatore che lo ha scambiato per una preda; il fatto solleva preoccupazioni sulla pratica della caccia in prossimità delle abitazioni. Questo tragico episodio, che ha colpito la comunità locale e i proprietari del gattino, ha portato la presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (Lndc), Piera Rosati, a esprimere solidarietà alla famiglia e a chiedere che vengano identificate rapidamente le responsabilità. La denuncia è stata presentata e chiunque abbia informazioni è invitato a contattare le autorità competenti.
Il malcostume di cacciare troppo vicino alle abitazioni è al centro della critica della Lndc, che sottolinea come molti cacciatori operino senza alcun riguardo per le persone e gli animali nei dintorni. Questo atteggiamento è percepito come un segno di arroganza e impunità, alimentato dalle politiche attuali. L’organizzazione chiede quindi che vengano implementate regole più rigorose per garantire la sicurezza degli animali domestici e il rispetto della vita in generale.
Il caso di Boh è emblematico della necessità di rivedere le pratiche venatorie e promuovere una cultura di rispetto verso gli animali. La Lndc spera che questa vicenda possa rappresentare un’inversione di rotta per la caccia, auspicando un cambiamento culturale che favorisca la protezione degli esseri innocenti.
Attualmente, le indagini cercano di chiarire i dettagli del tragico incidente e di individuare il colpevole. La sensibilizzazione su questa problematica è cruciale, non solo per il caso specifico di Boh, ma per prevenire simili episodi in futuro. La richiesta di un approccio più etico alla caccia e una maggiore vigilanza sono temi centrali nella battaglia della Lndc. La speranza è che, attraverso l’impegno collettivo, si possa giungere a un ambiente più sicuro per tutti gli animali, emancipandoli dalla minaccia che derivano comportamenti irresponsabili e crudeli.
